ROMA. L’Unione degli Universitari ritiene che ”non si possa ignorare l’inaffidabilita’ dei test d’ingresso a valutare le conoscenze di uno studente la cui preparazione dovrebbe essere valutata durante la sua carriera accademica. Il Numero Chiuso e’ e rimane uno strumento aprioristico che nega l’accesso al sapere”. Lo afferma l’Udu in una nota.
”Ogni anno – spiega l’Udu – i test sono caratterizzati da errori nella loro stesura, errori nelle correzioni, domande assurde, ricorsi ai TAR che durano anni. I test d’ingresso sono la lotteria del nostro futuro. Non chiediamo il ‘diritto alla laurea’, chiediamo di essere seriamente valutati durante il corso degli studi, chiediamo una valutazione sulla base del nostro impegno accademico e delle nostre capacita’, non sulla base di una 120 minuti di domande a crocette. Il nostro futuro vale piu’ di un test a crocette”.
”Chiediamo pertanto – sottolinea l’Udu – al Parlamento di risolvere con una nuova legge le incongruenze tra diritto allo studio e test d’ingresso che il ricorso collettivo, portato avanti dall’UdU, ha visto riconoscersi nelle aule del Tribunale Amministrativo, perche’ finisca una volta per tutte questo spietato spettacolo circense dei test d’ammissione. Il 3 settembre, intanto – conclude la nota – saremo nelle facolta’ a controllare che tutto si svolga regolarmente e pronti a denunciare le irregolarita’ che ogni anno non mancano mai di verificarsi. Perche’ nella lotteria dei test d’ingresso non ci entrino anche i malaffari”.