LONDRA. Dalla rilegatura sfilacciata di un volume del XVIII secolo senza alcun valore particolare e' emerso un frammento di pergamena scritto in greco del Codex Sinaiticus, il manoscritto considerato la Bibbia piu' antica, datato intorno al 350 dopo Cristo. In particolare si tratterebbe, scrive l'Independent, dell'inizio del capitolo 1, verso dieci del libro di Giosue'. La scoperta sorprendente e' stata fatta da un ricercatore greco al monastero di Santa Caterina sul Sinai in Egitto. Nikolas Sarris, 30 anni, che sta completando il suo dottorato in Gran Bretagna, ha riconosciuto per caso il frammento mentre esaminava una serie di fotografie di manoscritti presso la biblioteca del monastero. Le pergamene della Bibbia del Sinai sono ripartite tra il monastero di Santa Caterina sul Sinai in Egitto, la Biblioteca Russa di San Pietroburgo, la Biblioteca dell'Universita' di Lipsia in Germania e la British Library di Londra che ha il fondo piu' grande acquistato dall'allora Unione Sovietica nel 1933. Le diverse parti sono state digitalizzate e messe online in un progetto cui ha collaborato anche Sarris.