Padre e figlio erano scomparsi quattro anni fa da un cantiere a Isola delle Femmine
Palermo (Adnkronos) – Si infittisce il giallo sulla sparizione di Antonio e Stefano Maiorana, gli imprenditori palermitani spariti da un cantiere di Isola delle Femmine nell’agosto 2007. La gendarmeria francese, come apprende l’ADNKRONOS, è da alcune ore in contatto con il reparto operativo dei carabinieri di Palermo per segnalare il ritrovamento di due cadaveri, chiusi in sacchi neri e a poca distanza l’uno dall’altro, rinvenuti sui monti Pirenei, tra la Francia e la Spagna. Per i due è stata un’esecuzione. Le due vittime sono state uccise da colpi di pistola.
Non sono stati ancora identificati i due cadaveri, ma quello che si sa è che si tratta di padre e figlio, come accertato dall’esame del Dna eseguito subito dopo il loro ritrovamento.
Due anni fa alcuni turisti italiani avevano segnalato la presenza di Antonio e Stefano Maiorana in una discoteca di Barcellona. Fatto che però non è mai stato accertato. L’ex moglie di Antonio e madre di Stefano Maiorana, Rossella Accardo, si era recata in Spagna insieme con il figlio minore Marco, che nel frattempo si è tolto la vita gettandosi dal balcone dell’abitazione di Palermo, nel giorno dell’Epifania di due anni fa.
La Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta per la sparizione di Antonio e Stefano, di cui non si hanno più notizie dal 3 agosto di quattro anni fa, quando dei due si persero le tracce nel cantiere edile di Isola delle Femmine dove stavano lavorando.
La loro auto, una Smart, è stata ritrovata quasi subito dai carabinieri nel parcheggio dell’aeroporto palermitano ‘Falcone e Borsellino’. Padre e figlio pero’ quel giorno non presero l’aereo, i loro nomi non sono risultati nella lista passeggeri né le telecamere li hanno ripresi all’interno dello scalo aeroportuale. La Procura ritiene poco probabile l’ipotesi della fuga volontaria. Anche un pentito di mafia avrebbe parlato dei due imprenditori sostenendo che sarebbero stati uccisi, ma dei due non si sa più niente ormai da quattro anni. Adesso l’attesa per conoscere l’identità dei due cadaveri rinvenuti sui Pirenei. Una risposta potrà arrivare soltanto dopo la comparazione dell’esame del Dna con quello dei parenti più stretti.