ROMA. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria presenterà alla Commissione europea nuovi dati, per cercare di evitare la procedura per debito. “E certo, mica porto chiacchiere” risponde a margine dell’Ecofin a Lussemburgo. Ma si era detto che fino a fine luglio dati nuovi non ce ne sarebbero stati: “No – precisa – quelli di fine luglio saranno altri dati, che usciranno. Mi aspetto che miglioreranno ancora. Come ho scritto tante volte, avremo maggiori entrate e maggiori risparmi”.
Nell’Eurogruppo “ero a mio agio. Sì, rimango ottimista” sull’esito della trattativa con la Commissione europea, dice ancora il ministro. Con il commissario europeo agli Affari Economici e Finanziari Pierre Moscovici “partiamo nel nostro dialogo: gli anticiperò quelli che saranno i nostri programmi per quest’anno e per l’anno prossimo, che sono già conosciuti; e lui mi dirà che cosa si aspettano da noi e apriamo il negoziato. L’unico problema, poiché siamo a metà anno e non ci sono documenti ufficiali, nuovi da far uscire, è vedere come dimostrare quello che stiamo facendo” aggiunge il ministro.
Quali potrebbero essere le azioni concrete che la Commissione chiede all’Italia per evitare la procedura? “Azioni concrete – risponde – significa far vedere perché noi diciamo che possiamo arrivare ad un abbassamento del deficit previsto nel Def dello 0,2”, cioè 0,2 punti percentuali in meno rispetto al 2,4% nel 2019 scritto nel Documento di Economia e Finanza pubblicato in aprile, quindi intorno al 2,2%. “Dovremo dargli le cifre e da dove vengono”, dice Tria. Che concorda con il giudizio del direttore del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, secondo la quale i mini Bot non sono una buona idea. “Sì, naturalmente – afferma il ministro a margine della riunione dell’Ecofin, a Lussemburgo – sono una cattiva idea”.
Intanto, arrivando all’università Roma Tre e rispondendo a chi gli chiede se abbia già inviato l’annunciata lettera a Bruxelles sui conti pubblici del Paese, alla luce della minacciata procedura di infrazione da parte dell’Ue, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte risponde: “Non ancora”.
“Accogliamo con favore gli impegni presi dal ministro Giovanni Tria e dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. So che agiscono in buona fede, con la sincera volontà di arrivare ad un accordo” dice il commissario europeo agli Affari Economici e Finanziari, Pierre Moscovici, in conferenza stampa dopo l’Eurogruppo. “Ma probabilmente avremo bisogno di qualcosa di più che degli impegni: avremo bisogno di dati, di fatti, di misure se necessario, perché alla fine le regole sono regole e i dati devono combaciare con quanto richiesto dalle regole”. (fonte Adnkronos)