TRANI. Domani a Trani, davanti al pm Michele Ruggiero ed al Gup Angela Schiralli, riprende il processo contro le agenzie di rating Fitch e Standard & Poor’s, che ha patteggiato negli Stati Uniti il pagamento di 1,5 miliardi di dollari per chiudere la disputa con la quale è accusata di aver gonfiato i rating sui titoli legati ai mutui, prima della crisi sistemica iniziata nel 2007.
Se, come ha affermato oggi in una nota, Standard & Poor’s ha raggiunto un accordo con il Dipartimento di Giustizia ed una decina di stati americani, ammettendo di aver sbagliato valutazioni gonfiando i rating con il pagamento di 1,5 miliardi, come mai in Italia continua a comportarsi come l’oracolo di Delfi, che traeva dalle divinazioni virtù profetiche ?
Domani dovrebbero sfilare a Trani alcuni testimoni eccellenti dei 17 citati dal Pm Ruggiero, quali il Presidente della Bce, Mario Draghi, il ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, l’ex premier Romano Prodi, l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il presidente della Consob Giuseppe Vegas – che non si è neppure costituito parte civile com’era dovere d’ufficio- il direttore generale del debito pubblico del ministero dell’Economia, e componente del gruppo di governance del network Ocse-Tesoro sulla gestione del debito pubblico, Maria Cannata.
L’inchiesta fa riferimento al declassamento di due gradini del rating dell’Italia (da A a BBB+) che le stesse agenzie internazionali di rating disposero tra il 2011 e il 2012, denunciate da Adusbef e Federconsumatori, con otto imputati tra analisti e manager di S&P e Fitch rinviati a giudizio dal Gup di Trani Angela Schiralli, con l’Adusbef costituita come unica parte civile nel processo penale del secolo, istruito da un magistrato coraggioso, particolarmente specializzato nel perseguire la criminalità economica, di stampo bancario e finanziario.
Elio Lannutti (Adusbef)