PALERMO. I carabinieri di Palermo hanno eseguito 13 misure cautelari a carico di altrettanti narcotrafficanti accusati di associazione a delinquere finalizzata all'importazione e commercio internazionale di sostanze stupefacenti, aggravata dall'aver costituito un gruppo criminale organizzato operativo in più Stati. A capo della banda, secondo gli inquirenti, sarebbe stato un siciliano che, con la collaborazione di un esponente di spicco della camorra, latitante in Sudamerica, trattava il prezzo di ogni partita di droga con i capi dei cartelli colombiani e peruviani.
L'organizzazione, attraverso società di import-export appositamente costituite, era in grado di far giungere dal Perù e dalla Colombia, attraverso Spagna e Olanda, fino in Sicilia e nel nord Italia grossi quantitativi di cocaina purissima. La droga veniva poi venduta sulle piazze della Sicilia occidentale e dell'Emilia Romagna da affiliati all'organizzazione. Durante l'indagine, denominata Bogotà, i carabinieri hanno sequestrato circa 20 chili di cocaina pura. Gli investigatori attraverso le intercettazioni, rese complicate dall'utilizzo di utenze straniere che venivano continuamente sostituite, sono riusciti a ricostruire diverse fasi delle consegne delle partite di cocaina e a sequestrarne circa 20 kg.