Vacanze più brevi, spese contenute, destinazioni mirate: ecco il turista 2013
FIRENZE. Il turismo toscano continua ad essere la locomotiva d’Italia nel suo settore, anche in un contesto di grave sofferenza del settore turistico: “La minor disponibilità economica ha dunque ridotto la durata della vacanza e ha spinto i turisti a selezionare destinazioni e servizi, scegliendo sulla base dell’economicità delle proposte – così legge i dati disponibili sul settore l’assessore regionale Cristina Scaletti – nel 2012, in Toscana si è rilevato un calo del turismo nazionale stimato a meno 5,7% (in Italia i primi dati ufficiali provvisori gennaio – settembre evidenziano un calo di oltre 11 punti percentuale), a differenza degli stranieri che hanno segnato un aumento pari allo 0,7% (in Italia, dopo 9 mesi, si registra invece un calo di 1 punto e mezzo dei flussi stranieri), portando per la prima volta la quota del mercato estero al 52,2% del movimento complessivo, con ottimi risultati su alcuni mercati dei paesi Bric (in particolare Cina, India e Russia, mentre restano stabili i flussi del turismo brasiliano). Positivi anche i dati relativi al mercato tedesco e svizzero. Fra i mercati “minori”, in valori assoluti, in lieve crescita i flussi turistici provenienti dall’Australia, dal Giappone, dall’Argentina, dal Belgio e dalla Danimarca. Stabili i flussi provenienti dal Regno Unito. In calo i flussi provenienti dalla Francia, dalla Spagna e dall’Olanda. In lieve calo i flussi provenienti dagli Stati Uniti”.
La Toscana non sprofonda grazie ad agriturismi e cultura: “Nonostante il calo generale del mercato nazionale, e dopo il record storico delle presenze turistiche del 2011, i dati a consuntivo dovrebbero riportare la Toscana al di sopra dei livelli registrati nello stesso periodo del 2010. Dall’analisi dei dati emerge che a reggere meglio sono state le imprese che hanno saputo formulare proposte specifiche per il mercato estero, e in generale per i consumatori a minor disponibilità di reddito. Complessivamente il comparto alberghiero segna una diminuzione del 2,3%, quello extralberghiero il meno 2,6%o, con la quota di mercato del settore alberghiero attestata al 53% del totale”. La sfida del futuro sarà di continuare a promuovere l’eccellenza dell’offerta turistica regionale con nuovi progetti, nuove iniziative, la conservazione dello standard a cui la regione è arrivata, perché nonostante tutto turisti ne sono arrivati in abbondanza là dove valeva la pena andarci.