ROMA. Compravano telefonini all’estero e li rivendevano in Italia a prezzi concorrenziali evadendo l’Iva. I Finanzieri del Comando provinciale di Roma hanno scoperto un’ingente frode fiscale per 460 milioni di euro, realizzata con l’utilizzazione strumentale di due societa’ che, attraverso i normali canali commerciali, effettuavano ingenti acquisti di telefoni in Olanda, Malta, Germania, Lussemburgo, Gran Bretagna e Belgio omettendo il versamento dell’Iva per un ammontare di oltre 75 milioni. In questo modo una terza societa’, con sede a Roma, commercializzava gli apparati telefonici applicando prezzi notevolmente concorrenziali poiche’ poteva contare sull’ampio margine del 20% costituito dall’Iva evasa determinando cosi’, oltre all’ingente evasione delle imposte, anche una turbativa di mercato.