L'eccessiva tassazione convince gli automobilisti a comprare meno benzina
MILANO. Il Centro Studi Promotor pubblica oggi un report che fa delle interessanti considerazioni riguardo alla tassazione che grava sul carburante. Nel 2012 il Fisco ha guadagnato grazie alle accise sul carburante ben 36,5 miliardi di euro, il 12,4% in più rispetto all’anno precedente. Eppure il dato di dicembre è in controtendenza e, per la prima volta, ha saldo negativo: a una spesa sempre maggiore si è affiancato un calo vertiginoso dei consumi. Il gettito fiscale proveniente dalle tasse sui carburanti è diminuito del 7,2%.
“In seguito ai forti aumenti dovuti ad accise, Iva e in generale alla crisi economica, calano i consumi e il gettito”, spiega Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, secondo cui a incidere sono tutti gli effetti negativi della crisi. Monti e il suo governo, insomma, stavolta hanno superato il punto di non ritorno: la tassazione rende conveniente fermare le auto in garage e andare a piedi. Per Quagliano il rischio è che quello che per ora è un dato che non grava particolarmente sulle entrate totali, può diventare una tendenza marcata: “C’è il pericolo che il calo perduri per tutto il 2013. Se dovesse succedere costerebbe allo Stato 2,6 miliardi di euro in un anno”.