No all'aumento dell'Iva, interventi sulle pensioni, restano i Comuni
ROMA. Lunghissimo vertice ad Arcore sulla Finanziaria. A sorpresa l’ha spuntata il ministro dell’Economia che si è sempre opposto all’aumento dell’Iva, che non verrà toccata, per non deprimere i consumi e aumentare l’inflazione. Cancellato il superprelievo. Sconfitta su tutta la linea la Lega: riduzione inferiore alle attese dei tagli agli enti locali e soprattutto via libera alla revisione del sistema previdenziale (nonostante Bossi abbia sbandierato la sua contrarietà per tutta l’estate). Cancellazione di tutte le province (anche se con legge costituzionale e quindi con tempi lunghi e incerti). Passa anche la riduzione dei vantaggi fiscali per le società cooperative.
1) Interventi di natura costituzionale:
– dimezzamento del numero dei parlamentari;
– soppressione delle province quali enti statali e conferimento alle regioni delle relative competenze ordinamentali.
2) Il decreto dovra’ essere approvato nei tempi previsti e a saldi invariati con le seguenti principali modifiche:
– sostituzione dell’articolo della manovra relativo ai piccoli comuni con un nuovo testo che preveda l’obbligo dello
svolgimento in forma di unione di tutte le funzioni fondamentali a partire dall’anno 2013 nonche’ il mantenimento
dei consigli comunali con riduzione dei loro componenti senza indennita’ o gettone alcuno per i loro membri;
– riduzione dell’impatto della manovra per comuni, province, regioni e regioni a statuto speciale. Attribuzione agli enti territoriali di maggiori poteri e responsabilita’ nel contrasto all’evasione fiscale con vincolo di destinazione agli stessi del ricavato delle conseguenti maggiori entrate;
– sostituzione del contributo di solidarieta’ con nuove misure fiscali finalizzate a eliminare l’abuso di intestazioni e
interposizioni patrimoniali elusive nonche’ riduzione delle misure di vantaggio fiscale alle societa’ cooperative;
– contributo di solidarieta’ a carico dei membri del parlamento;
– mantenimento dell’attuale regime previdenziale gia’ previsto per coloro che abbiano maturato quarant’anni di contributi con esclusione dei periodi relativi al percorso di laurea e al servizio militare che rimangono comunque utili ai fini del calcolo della pensione.