ROMA. Standard & Poor’s ha confermato il rating dell’Italia al livello BBB-, con un outlook stabile. La decisione – che segue il taglio effettuato il 5 dicembre 2014 – viene motivata dall’agenzia con un giudizio moderatamente positivo sull’economia italiana, la cui ripresa – si spiega “andrà avanti nel 2015, soprattutto grazie a fattori esterni, come la crescita dell’Eurozona, la svalutazione della moneta unica e il calo dei prezzi petroliferi”. Per il biennio 2016-2017 l’agenzia stima una crescita media annua del Pil italiano pari all’1%.
Nel confermare il rating sul debito italiano, Standard & Poor’s promuove le riforme del governo Renzi, da quella del sistema elettorale (che, spiega l’agenzia, potrebbe migliorare l’efficienza sul fronte legislativo), a quelle del mercato del lavoro e delle banche popolari: tutte scelte “che testimoniano la decisione dell’esecutivo nel portare avanti il proprio programma”.
Per il 2015, osserva S&P, “la strategia di risanamento dei conti pubblici italiani sembra contare di più sulla riduzione della spesa per interessi, piuttosto che sul miglioramento dell’avanzo primario”. E la recente decisione della corte costituzionale sulle pensioni “complica il raggiungimento degli obiettivi di bilancio”.
L’Italia, in questo quadro, potrebbe mancare, nonostante la ripresa, gli obiettivi di deficit pubblico nel biennio 2016-2017 (rispettivamente 1,8% e 0,8%), conclude Standard & Poor’s che prevede per il prossimo anno il picco del debito, che dovrebbe toccare il 132% del Pil per poi scendere lentamente negli anni successivi. (AdnKronos)