L'Italia frena. Intanto gli ispettori Onu parlano di probabile uso di sostanza chimica durante l'attacco del 21 agosto
DAMASCO. Sono ancora sul posto gli ispettori dell’ONU inviati per scoprire se nell’attacco del 21 agosto scorso sono state usate armi chimiche da parte del Governo siriano. Oggi, però, la prima dichiarazione dell’inviato delle Nazioni Unite, Lakhdar Brahimi il quale afferma, secondo la Bbc, che le prove raccolte suggeriscono che e’ “probabile” che sia stata usata una “sostanza” chimica che ha provocato la morte di centinaia di persone. I sopralluoghi erano stati sospesi lunedì sera dopo che uno dei veicoli su cui viaggiavano gli ispettori era stato preso di mira da alcuni cecchini.
Intanto, a livello internazionale si rende chiara la linea interventista di Stati Uniti e Regno Unito. I due Governi “non hanno dubbi” sul fatto che il regime di Bashar Al Assad sia responsabile dell’uso di armi chimiche nell’attacco della scorsa settimana. Il Ministro degli Esteri, Emma Bonino, parlando oggi a Radio Anch’io ha commentato che pure se dovesse arrivare l’ok all’attacco alla Siria da parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU “non sarebbe automatico” per l’Italia “concedere le basi o intervenire”. Il via libera Onu, sottolinea pero’ il ministro, “sarebbe uno scenario di legalita’ internazionale che dovrebbe perlomeno porre un serio dibattito in Parlamento”. In ogni caso, sottolinea, “non devono esserci ambiguita’ o dubbi sulla posizione del governo: l’attacco sarebbe un ultimo episodio che si aggiunge a una catena di episodi efferati, e non solo del regime. Ma in ogni caso implica una condanna senza mezzi termini”. “L’orrore per cio’ che e’ successo -prosegue Bonino- e’ ampiamente condivisibile: la differenza di valutazione e’ sull’utilita’ di un intervento armato, che solitamente nascono limitati e poi diventano illimitati”.
Intanto, a livello internazionale si rende chiara la linea interventista di Stati Uniti e Regno Unito. I due Governi “non hanno dubbi” sul fatto che il regime di Bashar Al Assad sia responsabile dell’uso di armi chimiche nell’attacco della scorsa settimana. Il Ministro degli Esteri, Emma Bonino, parlando oggi a Radio Anch’io ha commentato che pure se dovesse arrivare l’ok all’attacco alla Siria da parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU “non sarebbe automatico” per l’Italia “concedere le basi o intervenire”. Il via libera Onu, sottolinea pero’ il ministro, “sarebbe uno scenario di legalita’ internazionale che dovrebbe perlomeno porre un serio dibattito in Parlamento”. In ogni caso, sottolinea, “non devono esserci ambiguita’ o dubbi sulla posizione del governo: l’attacco sarebbe un ultimo episodio che si aggiunge a una catena di episodi efferati, e non solo del regime. Ma in ogni caso implica una condanna senza mezzi termini”. “L’orrore per cio’ che e’ successo -prosegue Bonino- e’ ampiamente condivisibile: la differenza di valutazione e’ sull’utilita’ di un intervento armato, che solitamente nascono limitati e poi diventano illimitati”.