L'arsenale di Assad dovrà essere trasferito su una nave statunitense
ROMA. La conferma è arrivata questo pomeriggio dalle parole di Maurizio Lupi, ministro per le infrastrutture e i trasporti, che in Parlamento ha annunciato: “Il Governo ha ritenuto che il porto più adatto per il trasbordo delle armi chimiche siriane sia Gioia Tauro”. Il porto calabrese ospiterà, quindi, l’operazione di trasferimento delle armi del governo di Bashar al-Assad sulla Cape Ray, la nave statunitense che avrà il compito di distruggerle mediante idrolisi una volta giunti in acque internazionali. Le due navi contenenti le armi siriane dovrebbero giungere in Italia per la fine di Gennaio o gli inizi di Febbraio e l’operazione non dovrebbe durare più di 48 ore. Il Ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino, ha poi parlato alle commissioni riunite di Affari Esteri e Difesa di Camera e Senato, precisando che “il trasbordo degli agenti chimici averrà da nave a nave, senza toccare il suolo italiano”. La Bonino ha inoltre spiegato che si tratta “della più importante operazione di disarmo degli ultimi dieci anni” e che “l’Italia si è inserita in un contesto di cooperazione internazionale per la riuscita dell’operazione”. Alle commissioni riunite è intervenuto anche Ahmet Uzumcu, il direttore generale dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac), il quale ha voluto prima “ringraziare l’Italia per il suo generoso contributo” e poi assicurare che “saranno adottate tutte le misure per untrasferimento in tutta sicurezza, mettendo in atto tutte le disposizioni per limitare i rischi”.