AREZZO. First CISL, Fabi e UILCA, sindacati dei lavoratori di Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio S.p.A., anche a nome dei propri rappresentati, esprimono piena solidarietà e concreta vicinanza ai clienti che, in una notte, per mano del Decreto Legge n. 183/2015 si sono visti azzerare il valore delle obbligazioni subordinate in loro possesso.
First CISL, Fabi e UILCA di Banca Etruria auspicano che, in sede di conversione, il suddetto decreto possa essere opportunamente emendato per consentire un recupero, almeno parziale del capitale investito in obbligazioni subordinate da famiglie, pensionati e piccoli risparmiatori in genere.
La strada potrebbe essere quella di destinare a questo scopo le eventuali plusvalenze, in primis quelle che dovessero rivenire da un maggiore realizzo dei crediti deteriorati che saranno conferiti nella costituenda unica bad bank, così come già avvenuto in altri casi analoghi (ad esempio per la società SGA utilizzata per il salvataggio del Banco di Napoli).
Non si può dimenticare che i lavoratori erano essi stessi, nella maggioranza dei casi, azionisti e spesso detentori delle obbligazioni subordinate (in proprio e nel proprio nucleo familiare), che hanno collocato questo prodotto in buona fede, non potendo certo prevedere che una legge avrebbe cambiato le carte in tavola in una notte.
E’ opportuno infine ricordare, caso abbastanza raro nel sistema, che i dipendenti di Banca Etruria non hanno mai percepito premi incentivanti a fronte del collocamento di tali prodotti e sono anch’essi vittime che stanno già ampiamente pagando in termini di sacrifici economici e morali.
First CISL, Fabi e UILCA