ROMA. Franco Zeffirelli si è spento nella sua casa romana sulla via Appia. Era nato a Firenze il 12 febbraio 1923 e da tempo era malato. “Si è spento serenamente pochi minuti fa” ha scritto la Fondazione a lui intitolata, aggiungendo che “la scomparsa è avvenuta alla fine di una lunga malattia”. “Il Maestro riposerà nel cimitero delle Porte Sante di Firenze” concludono. La camera ardente si terrà lunedì in Campidoglio. “Non avrei mai voluto che arrivasse questo giorno” ha twittato il sindaco di Firenze, Dario Nardella. “Uno dei più grandi uomini della cultura mondiale. Addio caro Maestro, Firenze non ti dimenticherà mai”. “Il mondo della cultura e del cinema piangono la morte del maestro Franco Zeffirelli, un genio dei nostri tempi” twitta il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Alberto Bonisoli. “Ho amato i suoi film. A nome mio e del Mibac esprimo le condoglianze alla sua famiglia. Franco Zeffirelli è stato un punto di riferimento per la cultura italiana nel mondo, un intellettuale libero e coraggioso”. E’ quanto dichiarano il Presidente della Rai Marcello Foa e l’Amministratore Delegato Fabrizio Salini.” In particolare, la memoria di tutti i telespettatori resterà sempre legata alle sue grandi regie, come quella del 1976 dell’Otello dal Teatro alla Scala di Milano. In modo indelebile, Zeffirelli è per tutti noi ‘Gesù di Nazareth’, coprodotto dalla Rai, che ha segnato la storia del servizio pubblico, un successo internazionale per qualità e consensi e, soprattutto, un momento in cui l’Italia intera si è sentita unita nell’ammirare il capolavoro di un suo grande Maestro.
Franco Zeffirelli, all’anagrafe, Gian Franco Corsi Zeffirelli, nella sua quasi settantennale carriera ha ottenuto successi internazionali in diversi campi del mondo artistico dal cinema al teatro di prosa, dal teatro lirico alla televisione. Successi che lo hanno reso uno degli artisti italiani più conosciuti all’estero oltre a fargli ottenere moltissimi riconoscimenti tra cui cinque Premi Donatello, due Nastri d’argento e due candidature personali all’Oscar. Nato il 12 febbraio 1923 a Firenze, sua madre morì quando era ancora un bambino e, siccome il padre lo riconobbe solo a 19 anni, fu allevato da una zia e da una signora inglese il cui amore per Shakespeare e per l’Opera hanno segnato il giovanissimo Zeffirelli per tutta la vita. Nella sua adolescenza aveva combattuto a fianco dei partigiani italiani. Quando la guerra finì, iniziò a studiare all’Accademia di Belle Arti e alla Facoltà di Architettura della sua città; nel 1946 si trasferì a Roma dove esordì come attore di cinema e di teatro. Entrò a far parte di un gruppo teatrale come attore e contemporaneamente, continuò a progettare scene e costumi per varie produzioni. Il grande cambiamento nella carriera di Zeffirelli fu l’incontro con Luchino Visconti, uno dei più grandi registi del cinema, del teatro e dell’opera del XX secolo. Divenuto suo assistente, lavorò al suo fianco per più di dieci anni. Grazie anche a questa esperienza formativa, decise di debuttare anche nella regia. Tra le sue produzioni teatrali più famose ‘Romeo e Giulietta’ con John Stride, Judi Dench e Alec Mc Cowen nel 1960, ‘Sabato, Domenica, Lunedì’ con Joan Plowright e Laurence Olivier. Diresse poi John Gielgud e Peggy Ashcroft in un ‘Otello’ a Stratford upon Avon, Susan Strasberg in ‘La Signora delle camelie’ a Broadway. E ancora ‘Lorenzaccio’ alla Comédie Francaise e il moderno ‘Assolutamente sì, forse’ a Londra. (fonte Adnkronos)