LAMPEDUSA. Il centro immigrati di Lampedusa nuovamente al centor dell'attenzione dei media. La causa: tafferugli tra migranti ospiti del centro e forze dell'ordine.
I tafferugli sono scoppiati dopo che ieri un gruppo di circa 300 tunisini aveva cominciato lo sciopero della fame per protesta contro il trasferimento di 107 loro connazionali a Roma, in vista del rimpatrio coatto.
Gli scontri sono proseguiti anche nella mattinata e ci sarebbero una decina di feriti tra immigrati e esponenti delle forze dell'ordine. Adesso che la calma è tornata desta ancora preoccupazione l'incendio scoppiato successivamente ai tafferugli nel centro di identificazione e di espulsione di Lampedusa. Secondo fonti della questura di Agrigento la rivolta degli ospiti della struttura sarebbe stata sedata, infatti. Ci sarebbero lievi feriti e intossicati dalle esalazioni del fumo sprigionato dal rogo. Gravi i danni riportati dalla palazzina centrale del Cie.
"Una nube tossica sprigionata dall'incendio dei pannelli coibentati del centro di identificazione di Lampedusa sta raggiungendo il paese. Rischiamo anche che si inquini l'acqua. Chiedo l'immediata evacuazione della struttura. So che ci sono poliziotti ricoverati al Poliambulatorio per le esalazioni. Potrebbero esserci intossicati anche tra gli extracomunitari". Lo ha detto il sindaco di Lampedusa Dino De Rubeis che ha saputo dell'incendio appiccato da un gruppo di migranti, mentre si trovava a Palermo.
I tafferugli sono scoppiati dopo che ieri un gruppo di circa 300 tunisini aveva cominciato lo sciopero della fame per protesta contro il trasferimento di 107 loro connazionali a Roma, in vista del rimpatrio coatto.
Gli scontri sono proseguiti anche nella mattinata e ci sarebbero una decina di feriti tra immigrati e esponenti delle forze dell'ordine. Adesso che la calma è tornata desta ancora preoccupazione l'incendio scoppiato successivamente ai tafferugli nel centro di identificazione e di espulsione di Lampedusa. Secondo fonti della questura di Agrigento la rivolta degli ospiti della struttura sarebbe stata sedata, infatti. Ci sarebbero lievi feriti e intossicati dalle esalazioni del fumo sprigionato dal rogo. Gravi i danni riportati dalla palazzina centrale del Cie.
"Una nube tossica sprigionata dall'incendio dei pannelli coibentati del centro di identificazione di Lampedusa sta raggiungendo il paese. Rischiamo anche che si inquini l'acqua. Chiedo l'immediata evacuazione della struttura. So che ci sono poliziotti ricoverati al Poliambulatorio per le esalazioni. Potrebbero esserci intossicati anche tra gli extracomunitari". Lo ha detto il sindaco di Lampedusa Dino De Rubeis che ha saputo dell'incendio appiccato da un gruppo di migranti, mentre si trovava a Palermo.