La protesta in provincia di Lecce
ROMA. (Adnkronos/Labitalia) – Sciopero ad oltranza fino a che non ci saranno salari più alti, in linea con il contratto di lavoro, e senza lo sfruttamento dei caporali. Questa la posizione dei migranti della masseria Boncuri di Nardò, vicino a Lecce, che da ormai sei giorni, per protesta contro il caporalato e le paghe basse, non scendono nei campi a raccogliere pomodori e questa mattina, insieme alla Cgil, hanno anche realizzato un sit-in davanti alla Prefettura di Lecce. Mobilitazione che ha portato a un primo risultato: la Provincia di Lecce ha convocato un tavolo con sindacato e parti datoriali per affrontare il problema e le richieste dei lavoratori.
“Il sit-in -racconta a Labitalia Antonella Cazzato, segretario provinciale della Cgil di Lecce, che fin dall’inizio ha seguito la protesta dei migranti – è andato benissimo, c’erano oltre 100 migranti. Una nostra delegazione è stata quindi ricevuta dal viceprefetto vicario e dall’assessore provinciale alle Attività produttive, che ci ha comunicato che convocherà un tavolo per lunedì prossimo con le parti datoriali”.