"Andrò sulla tomba di Sarah solo quando si scoprirà l'assassino"
TARANTO. ”Mio padre non deve parlare più, state sempre davanti a casa, andate via”. Così Valentina Misseri dal giardino si è rivolta ai giornalisti che assediano da qualche giorno la loro casa in via Deledda ad Avetrana e che stamane dalla strada le chiedevano perché non consente di poter intervistare suo padre, come hanno fatto altri colleghi la sera della scarcerazione dell’uomo detenuto per oltre sette mesi per l’omicidio della nipote 15enne Sarah Scazzi.
Una cronista, a quel punto, ha chiesto allo stesso ‘zio Michele’, uscito anche oggi a potare gli alberi del giardino, se aveva intenzione di andare a trovare Sarah al cimitero e lui ha risposto che lo farà ”quando sarà trovato il colpevole”.
Una cronista, a quel punto, ha chiesto allo stesso ‘zio Michele’, uscito anche oggi a potare gli alberi del giardino, se aveva intenzione di andare a trovare Sarah al cimitero e lui ha risposto che lo farà ”quando sarà trovato il colpevole”.
Una risposta che ha dato la stura alla domanda successiva dei giornalisti che gli hanno ricordato che lui si è accusato di essere il colpevole. ”I magistrati stanno lavorando per vedere chi è”, ha replicato. Poi ha anche spiegato che andrà a parlare con la cognata Concetta Serrano Spagnolo, la madre di Sarah, ”quando non ci sarete voi giornalisti. Per colpa vostra non posso uscire”.
Ha quindi minacciato di chiamare i carabinieri se fosse stato ancora importunato. I militari, comunque, si presenteranno nel pomeriggio per la consueta firma prevista dall’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria disposta dal gip del Tribunale di Taranto nell’ordinanza di scarcerazione.
Sempre stamane c’era stato qualche momento di tensione tra alcuni parenti che erano andati a far visita e la famiglia Misseri e i fotocineoperatori presenti.