Animata seduta del Consiglio Regionale con le precisazioni di Alberto Monaci
FIRENZE. Grande momento di crisi in Regione oggi. Una mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Toscana Enrico Rossi è stata respinta dal Consiglio regionale, attraverso una votazione per appello nominale, con 31 voti contrari e 19 favorevoli, su 50 più 2 votanti. La maggioranza richiesta per l’approvazione della mozione era di 28. L’Udc non ha partecipato alla votazione, auspicando il confronto tra maggioranza e minoranza, invece della contrapposizione. La mozione è stata appoggiata dai suoi firmatari: Pdl, Più Toscana, i consiglieri Dario Locci e Marina Staccioli del gruppo Misto, il nuovo gruppo Fratelli d’Italia, con Giovanni Donzelli e Paolo Marcheschi. Gli altri gruppi e consiglieri hanno votato contro. Nel corso della seduta, l’assemblea consiliare ha anche respinto una mozione sulla grave situazione dell’Usl 1 di Massa presentata dall’Udc in cui si esprimeva ”un giudizio politico negativo nei confronti dell’operato del presidente della Giunta regionale riguardo alla gestione del caso Asl di Massa Carrara”. A inizio seduta il presidente del Consiglio regionale, Alberto Monaci, aveva cominciato il dibattito precisando che esercitare il ”controllo” sull’operato della giunta è un ”diritto” dell’assemblea regionale e il Consiglio toscano troverà sempre ”in questa presidenza” una strenua difesa delle sue prerogative, a cominciare dalle funzioni costituzionalmente riconosciute: legislativa, di indirizzo e di controllo. Monaci ha aggiunto di ”sentire il dovere” di intervenire preliminarmente per via delle considerazioni nei due testi ”sullo svilimento del ruolo di indirizzo e controllo del Consiglio, particolarmente nella presente legislatura”. Quel ruolo, ribadisce Monaci, ”questa presidenza l’ha sempre rivendicato” tanto da aprire ”una stagione di revisione dei rapporti Giunta e Consiglio”.