Per Ausbef e Federconsumatori occorono rimborsi integrali per tutti
ROMA. Quello di stasera “sarà un Consiglio dei Ministri corposo, perché riguarderà le vicende delle banche: finalmente si chiude quella pagina brutta che c’è stata in passato“, ha detto il premiere Renzi in collegamento dall’Internet Day di Pisa.
Dopo diversi annunci, rinvii, promesse di aiuti umanitari per 130.000 famiglie truffate ed espropriate da Bankitalia e dallo Stato col decreto salva banche del 22 novembre 2016, il Cdm di stasera dovrebbe prevedere un doppio-binario, offensivo e discriminatorio per accedere ai rimborsi: automatici per coloro che hanno sottoscritto i bond prima dell’agosto 2013, arbitrato necessario per gli altri per marcare la mancanza di adeguate informazioni in fase di sottoscrizione degli investimenti, basato sul presupposto erroneo, che dall’agosto 2013, i risparmiatori conoscessero la comunicazione Ue, che chiedeva di far partecipare gli investitori al fallimento di una banca, prima di metter mano ai soldi pubblici per il suo salvataggio.
Poiché era la Banca d’Italia a conoscere con precisione le obbligazioni espropriabili pari a 67 miliardi di euro, per il 46,1%, ossia 32 mld di euro in mano alle famiglie e solo per il 3,3% in mano ai Fondi, non si capisce perché si debbano escludere a priori le responsabilità oggettive di Bankitalia e Consob, presumendo al contrario che i risparmiatori fossero stati informati sui rischi del bail-in anticipato, fissando il criterio della data di emissione dei titoli, che taglierebbe fuori circa un terzo degli obbligazionisti espropriati, lasciando i rimborsi automatici, a meno di ottomila risparmiatori su 10.600, il cui valore ristorato potrebbe essere di 228 milioni di euro su 329 milioni di euro di bond subordinati, addirittura con i limiti inaccettabili di 100.000 euro ed i criteri Isee sui redditi.
Elio Lannutti e Rosario Trefilett, presidenti Adusbef e Federconsumatori, ricordano al premier Matteo Renzi, che le eventuali discriminazioni tra gli espropriati saranno impugnate in Tribunale, aggiungendo che per chiudere la brutta pagina di esproprio criminale del risparmio col decreto 22 novembre 2015 a danno di 130.000 famiglie di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara, occorrono i rimborsi integrali, non le elemosine arbitrali basate addirittura coi criteri Isee.