Dal rapporto emerge che nel corso del 2007 la retribuzione lorda dei lavoratori italiani, includendo straordinari, premi di produttività e ogni altro elemento variabile della retribuzione, ha raggiunto in media 26.500 euro, oscillando tra i 21.200 euro percepiti in media da chi svolge una professione non qualificata e i 92.200 euro delle professioni dirigenziali, con un differenziale di 4,3 volte tra i due estremi. Se però si guarda alle retribuzioni degli ultimi cinque grandi gruppi professionali, sottolinea l'indagine, emerge il ritratto di un'Italia in cui le differenze retributive della maggior parte dei dipendenti sono molto contenute, per non dire 'piatte'.
Quasi 10 milioni di lavoratori percepiscono infatti una retribuzione media compresa tra i 21.200 e i 22.800 euro (rispettivamente il 20 e il 14% in meno rispetto alla media generale), con uno scarto assoluto tra la retribuzione più bassa e quella più elevata che non supera i 1.800 euro lordi.
Differenze significative cominciano a manifestarsi tra le professioni tecniche (28.800 euro lordi in media) e quelle intellettuali, scientifiche e ad alta specializzazione (40.500 euro, in pratica 1,4 volte in più), mentre il salto decisivo si ha nel passaggio alle professioni dirigenziali (92.200 euro lordi in media, ben oltre il doppio del gruppo precedente).
Sempre nel 2007, le retribuzioni medie per gli uomini sono state pari a oltre 28 mila euro contro i 24.100 per le donne, con uno scarto a favore degli uomini del 16% (era 16,5% nel 2003). Ma per le figure dirigenziali, il gap tra uomini e donne si riduce al 3,3%, e per quelle impiegatizie d'ufficio al 3,9%.