Le pressioni dei governi europei su Teheran hanno contribuito alla decisione del governo iraniano
TEHERAN. Sakineh non è stata giustiziata, come si temeva, ma resta in pericolo. Lo riferisce la portavoce del Comitato internazionale contro le esecuzioni, Mina Ahadi, secondo cui le pressioni dei governi europei sul regime di Teheran hanno contribuito alla decisione del governo iraniano. L’attivista per i diritti umani, in esilio in Germania, ha spiegato al telefono che è ormai trascorso l’orario per le impiccagioni in Iran, “ma l’esecuzione è stata rinviata, non annullata, e potrebbe ancora portata a termine in qualsiasi giorno”. Secondo fonti iraniane, infatti, il nome della donna si trova su una lista di persone da giustiziare nei prossimi giorni stilata dalla Corte suprema iraniana. La comunicazione sarebbe già arrivata al carcere di Tabriz, nel nord dell’Iraq, dove è rinchiusa Sakineh.