Adusbef e Federconsumatori vs chi doveva vigilare
ROMA. La grande truffa del risparmio tradito col decreto del 22 novembre 2015, che ha azzerato i risparmi di 130.000 famiglie d Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara, sembra sia avvenuta anche per precise responsabilità di quelle strapagate autorità di vigilanza, che invece di controllare correttezza e trasparenza delle banche, andavano a braccetto coi banchieri senza mai prevenire comportamenti fraudolenti nella gestione del credito e del risparmio.
Dopo le ultime perquisizioni della Gdf sui vertici di Banca Etruria con il sequestro di una famigerata circolare, che imponeva di truffare migliaia di clienti con la vendita di bond subordinati alla clientela indistinta di una banca decotta e dissestata da una gestione dissennata, la procura aretina avrebbe smentito l’ipotesi di aver messo nel mirino i vertici Consob circolata dopo il blitz della Guardia di Finanza nella sede di Banca Etruria e nelle abitazioni dei due alti dirigenti indagati per truffa aggravata in concorso, per l’assenza di competenza territoriale per indagare sul comportamento della Consob, che sarebbe Roma.
Il presidente Consob, Vegas, nell’ incontro annuale con gli operatori sul bilancio di attività 2015 dell’authority che dovrebbe vigilare sulla tutela dei risparmi si è superato affermando tutto ed il contrario di tutto, sui prospetti dei bond subordinati emessi dalle 4 banche salvate che davano massima evidenza a tutti fattori di rischio di quei prodotti. Il meccanismo non avrebbe funzionato (secondo quanto chiarito dalla stessa Consob nel Comunicato Stampa del 10 maggio scorso) perché le informazioni contenute nei prospetti potrebbero non essere state correttamente trasferite dalle banche alla clientela, avviando come al solito accertamenti postumi sulla condotta degli intermediari.
Consob infatti, che interviene sempre dopo che i buoi sono scappati dal recinto, con una Comunicazione del 24 novembre 2015 (due giorni dopo il provvedimento che ha azzerato quei titoli subordinati) ha chiesto agli emittenti di mettere nei prospetti dei bond in collocamento informazioni sulla disciplina del ”bail-in”, quando la stessa direttiva era stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 12 giugno 2014 (spartiacque sui requisiti necessari per accedere automaticamente agli indennizzi sulle perdite subìte sulle obbligazioni subordinate delle 4 banche nella data del 12 giugno 2014), e di esproprio criminale del risparmio si parlava persino prima, dato che la Comunicazione della Commissione Europea sul settore bancario è del 1° agosto 2013.
Adusbef e Federconsumatori, hanno rammentato alla Procura di Roma, che già dal 2 marzo 2009, con la Comunicazione n. 9019104, la Consob aveva raccomandato agli intermediari-distributori di utilizzare una “scheda-prodotto” per rendere trasparenti i rischi e i rendimenti potenziali dei prodotti illiquidi, categoria che include le obbligazioni subordinate che sono state vendute dalle 4 banche salvate lo scorso novembre, che non piaceva alle banche, all’ABI e neppure a Vegas, perché al paragrafo 1.5 raccomandava l’inserimento nella “scheda-prodotto” degli scenari probabilistici, cioè di una tabellina che senza tanti fronzoli e giri di parole illustra i rischi del prodotto dicendo con quale probabilità e di quanto quell’investimento può farti guadagnare soldi o farteli perdere.
Dal suo arrivo in Consob nel 2011, il Presidente Vegas, ha smantellato i presidi di correttezza e trasparenza nei prospetti informativi, inventato i bond da banco, cancellato gli scenari di probabilità nelle schede-prodotto dei prodotti illiquidi, comprese le obbligazioni subordinate di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara, rendendo più facili i comportamenti truffaldini di quegli intermediari che a posteriori accusa, assolvendo se stesso e la Consob.
Adusbef e Federconsumatori, che dal 22 novembre hanno presentato numerosi esposti alle Procure, ritenendo che il presidente della Consob Vegas possa godere di speciali guarentigie giudiziarie, in particolare da alcune procure, hanno chiesto al Procuratore Capo di Roma di verificare tutti i comportamenti, le omissioni ed eventuali collusioni di Consob e Bankitalia, nella grande truffa che ha rovinato il sudato risparmio di decine di migliaia di famiglie espropriate.
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)