Solo un contribuente su nove, fra quelli che quest'anno hanno effettuato ristrutturazioni di immobili per il risparmio energetico sarà certo di poter utilizzare il bonus del 55 per cento. Il nuovo meccanismo varato con il decreto legge anti-crisi impone infatti già per il 2008 sia la prenotazione obbligatoria sia il "blocco" degli stanziamenti statali per l'accesso allo sconto.
Si tratta di somme – quelle indicate nell'articolo 29, comma 7, del Dl 185/08 – che appaiono, però, di gran lunga inferiori rispetto alle attese di quanti, singoli cittadini o imprese, proprio in virtù della finora automatica detraibilità del 55% delle spese hanno già realizzato investimenti (spesso consistenti).
La reazione del mondo imprenditoriale non si è fatta attendere (si veda anche l'altro articolo in questa stessa pagina).
In base ai dati resi noti qualche settimana fa dall'Enea (l'ente che passa al vaglio la documentazione sulle opere agevolate) risulta che, tra il 2007 e il 2008, le richieste per lo sconto fiscale del 55% – introdotto dalla Finanziaria 2007 – hanno raggiunto quota 230mila, per un totale di circa 1,8 miliardi di euro portati in detrazione su un ammontare di spese sostenute di 3,3 miliardi.
In particolare, per la fine del 2008 si stima l'invio di 130mila domande, per una cifra di potenziali bonus richiesti tra i 900 milioni e un miliardo di euro. Tutte queste istanze ora dovranno fare i conti con le più stringenti regole del Dl 185. Il decreto legge approvato lo scorso venerdì dal Consiglio dei ministri (articolo 29) ammette infatti la riconoscibilità dell'incentivo entro un plafond di 82,7 milioni per il 2009, di 185,9 milioni per il 2010 e di 314,8 milioni nel 2011. Circa 600 milioni in tutto per i prossimi tre anni.