Radicofani e San Quirico nel progetto Arpat
FIRENZE. Fra il 2007 ed il 2010 ARPAT, su incarico della Regione Toscana, ha effettuato una indagine sulla presenza di radon che ha coinvolto circa 2000 abitazioni, oltre 1200 luoghi di lavoro, e 86 scuole. I risultati di quella indagine sono stati poi pubblicati sul sito Web dell’Agenzia. Sulla base di quella indagine la Regione Toscana ha effettuato (con la DGRT 1019/2012) la prima individuazione delle aree ad elevata probabilità di alte concentrazioni di radon (prevista dal Capo III bis del D.Lgs. 230/95 e s.m.i.): si tratta di 13 Comuni, nei quali sono disponibili almeno 15 abitazioni misurate e dove la percentuale di abitazioni che superano il livello di riferimento della concentrazione di radon media annua di 200 Bq/m 3 è superiore al 10%.
Questa prima individuazione rappresenta un punto di partenza per stadi di approfondimento successivi nella conoscenza della distribuzione del radon sul territorio; in questa ottica, il Settore prevenzione e sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro, alimenti e veterinaria della Regione Toscana ha approvato (con D.D. 5925/2013) il 16.12.2013 il progetto “Indagine Regionale sulla concentrazione di radon nelle scuole 2013-2015” finalizzato a conoscere i livelli di concentrazione del gas radon negli edifici scolastici”, affidando ad ARPAT l’esecuzione della campagna di misura.
L’indagine riguarda le scuole pubbliche dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado che si trovano nei seguenti comuni: Abetone, Bagni di Lucca, Capalbio, Caprese Michelangelo, Castell’Azzara, Cutigliano, Fivizzano, Gavorrano, Massa Marittima, Montemignaio, Montieri, Piazza al Serchio, Pontermoli, Radicofani, San Marcello Pistoiese, San Quirico d’Orcia, Vergemoli Villa Basilica, Zeri.
Questi comuni sono stati selezionati sulla base dei risultati di campagne precedenti, nelle quali sono emersi valori di concentrazione di radon superiori ai livelli di riferimento, ma con un numero di misure non sufficiente da un punto di vista statistico per classificarli o meno nelle aree ad elevata probabilità di alte concentrazioni di radon. Ai primi di giugno la Regione Toscana ha informato i comuni interessarti alla campagna dell’avvio del progetto il quale prevede la prima collocazione dei dosimetri entro l’estate. Fra metà giugno e metà luglio saranno collocati i dosimetri nelle scuole, si prevede di interessare in questa campagna circa 90 edifici scolastici. Dopo sei mesi saranno sostituiti e la campagna di misurazione terminerà fra a luglio 2015. Al termine delle misure si procederà alla validazione dei risultati ed alla loro elaborazione, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità. La conclusione del progetto e la diffusione dei risultati è prevista per fine 2015.
Le misure della concentrazione di radon verranno effettuate utilizzando dei piccoli dispositivi di plastica, chiamati dosimetri – totalmente innocui per la salute – capaci di rilevare le radiazioni emesse dal radon. I dosimetri verranno collocati nei locali dell’edificio, dove resteranno esposti per un anno intero e sostituiti ogni semestre. Al termine dell’esposizione i dosimetri verranno ritirati e analizzati in laboratorio. La buona riuscita della misura dipende anche dalla cura che si ha del dosimetro durante la sua permanenza nell’edificio. È importante che il dosimetro non venga né spostato né aperto.
il materiale per le misure sarà fornito e installato dal personale di ARPAT. Durante l’intero periodo di svolgimento dell’indagine sarà possibile ricevere assistenza contattando l’Agenzia.
I risultati delle misure saranno inviati ai comuni e alle scuole coinvolte, oltre che ai Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie, e quindi resi pubblici sul sito Web di ARPAT.