PARMA. Invece di essere smaltiti, venivano ripuliti delle parti marce e infestate dai parassiti. Poi erano confezionati, etichettati con una nuova data di scadenza, e rimessi sul mercato, nel circuito dei mercati rionali, degli ambulanti e dei market etnici. E' questo il percorso che seguivano i salumi sequestrati dai Nas il 21 ottobre negli stabilimenti dell'azienda 'Salumi Val Baganza srl' in provincia di Parma. Circa 32,5 tonnellate di insaccati vari: culatello, salame, pancetta, ma soprattutto prosciutto col marchio di Parma, che finiva in commercio con un prezzo intorno ai 2,5 euro, contro gli otto euro del prodotto sano.