Nardi: “Una vittoria della Uilposte Toscana, è una svolta significativa: l’azienda ha preso atto delle criticità che abbiamo denunciato da subito”
Non è un passo indietro, ma un passo di lato. Una pausa di riflessione che Poste Italiane sia prende prima di procedere con la riorganizzazione interna, che di fatto blocca il programma di recapito a giorni alterni. “Abbiamo registrato da parte aziendale segnali di apertura, in quanto sospenderanno le nuove implementazioni previste per maggio e riapriranno la trattativa territoriale, per cercare di dirimere i vari contenziosi emersi, anche in Toscana ed in particolare su Arezzo – commenta il segretario generale del sindacato Renzo Nardi – Riteniamo questa svolta significativa anche per la provincia di Arezzo: una vittoria della Uilposte Toscana che insieme alla Slc-Cgil, con un’azione convinta e determinata, ha da subito fatto emergere le criticità e l’incongruenze di questa riorganizzazione”.
Gia nell’incontro del 27 aprile scorso con l’ad di Poste Italiane Francesco Caio, la Uilposte aveva rappresentato la difficile situazione nella quale versa il recapito in tutte le realtà, come la provincia di Arezzo, dove è partita la riorganizzazione secondo il nuovo modello dei giorni alterni – aggiunge Nardi – Da quell’incontro sono scaturite 2 giornate di verifica in azienda, per valutare complessivamente, lo stato di avanzamento del progetto. In quel contesto, come Uilposte, abbiamo sostenuto con forza la necessità di una pausa di riflessione sull’attuazione della riorganizzazione, per modificare alcuni passaggi fondamentali del progetto, perché la sperimentazione non sta funzionando e quindi non possiamo fare ulteriori avanzamenti. I fatti ci stanno dando ragione, perciò la Uilposte non ha firmato l’accordo nazionale del 24 febbraio e quello regionale del 9 marzo”.
“La nostra non è stata mai una posizione pregiudiziale sulla riorganizzazione, ma questo modello va ripensato, non lo si può applicare in modo omogeneo dappertutto, senza tenere di conto delle peculiarità territoriali dove viene applicato – conclude Nardi – Per noi della Uilposte i coefficienti per la determinazione delle zone di recapito devo essere rimodellati, perché così le zone sono troppo gravose e non attuabili, sia per estensione che per quantità di posta da consegnare. Ci auspichiamo che adesso che questa fase di riapertura del confronto sia effettivamente proficua e che l’azienda sia realmente disponibile a registrare le nostre proposte e ad accogliere le nostre istanze, non strumentali o pregiudiziali, ma fondate sulla realtà dei fatti”.