"Vogliamo mantenere il livello dei servizi, Dimagriremo, ma non licenzieremo"
FIRENZE.“È stato fatto un lavoro enorme, che non sarà gettato via. Chi lo pensa sbaglia di grosso. Questo testo è il ‘Talmud’ della sanità toscana, una scrittura corale dove tutti possono ritrovare i punti a cui sono interessati, che serve come strumento di lavoro, come orientamento al sistema e anche come riconoscimento dei diritti dei cittadini”. Lo ha affermato il presidente della Giunta regionale Enrico Rossi intervenendo in aula in apertura della seduta di stamani. Rossi ha ricordato che questi anni sono stati caratterizzati da profondi cambiamenti, ma che la sanità italiana continua ad essere una delle migliori e con un costo inferiore rispetto ad altre, e in questo ambito la sanità toscana continua ad occupare posizioni di eccellenza.
“Per quanto riguarda i livelli essenziali di assistenza – ha ricordato il presidente – la Toscana, secondo il monitoraggio del Ministero, nel 2012 ha riguadagnato il secondo posto con il Veneto. E la Toscana, secondo il rapporto Istat 2013, è la regione che presenta il minor rischio di sofferenza per povertà”.Rossi ha sottolineato che questa legislatura ha visto un’accelerazione degli investimenti in sanità. Dal 2000 in poi per la sanità sono stati spesi 3 miliardi e mezzo di euro (1,5 da parte dello Stato, 2 da parte di Regione e Aziende sanitarie locali) e che l’obiettivo è di spendere nei prossimi anni altri 500-600 milioni per terminare gli interventi avviati. “Siamo inoltre l’unica regione italiana con i bilanci certificati”, ha aggiunto il presidente.
“Adesso però – ha avvertito – è necessaria una svolta che mi sarei risparmiato volentieri. Che altro dovremmo fare, rassegnarci a un lento degrado dei servizi, oppure dovremmo aumentare le tasse, mentre il Governo nazionale ha giustamente provveduto ad abbassarle? La grande sfida che ci poniamo è quella di continuare a garantire ai cittadini la qualità dei servizi”. Per far questo “occorre operare una riorganizzazione in termini di area vasta, fare un dimagrimento ma anche puntare a un’ulteriore qualificazione del servizio”.
“I dati ci dicono che abbiamo una sanità un po’ ‘zavorrata’ da medici e dipendenti, con un numero di operatori per posto letto più alto che altrove. Dobbiamo dunque togliere una parte del personale, ma lo faremo riorganizzando e senza licenziare, ricorrendo ai pensionamenti nei termini previsti dalla legge pre-Fornero”. “È una sfida difficile – ha concluso Rossi – ma è l’unico modo per salvare la sanità toscana. Presenterò presto una proposta al Consiglio regionale; sarà cruciale rimanere nei tempi giusti”.
“Per quanto riguarda i livelli essenziali di assistenza – ha ricordato il presidente – la Toscana, secondo il monitoraggio del Ministero, nel 2012 ha riguadagnato il secondo posto con il Veneto. E la Toscana, secondo il rapporto Istat 2013, è la regione che presenta il minor rischio di sofferenza per povertà”.Rossi ha sottolineato che questa legislatura ha visto un’accelerazione degli investimenti in sanità. Dal 2000 in poi per la sanità sono stati spesi 3 miliardi e mezzo di euro (1,5 da parte dello Stato, 2 da parte di Regione e Aziende sanitarie locali) e che l’obiettivo è di spendere nei prossimi anni altri 500-600 milioni per terminare gli interventi avviati. “Siamo inoltre l’unica regione italiana con i bilanci certificati”, ha aggiunto il presidente.
“Adesso però – ha avvertito – è necessaria una svolta che mi sarei risparmiato volentieri. Che altro dovremmo fare, rassegnarci a un lento degrado dei servizi, oppure dovremmo aumentare le tasse, mentre il Governo nazionale ha giustamente provveduto ad abbassarle? La grande sfida che ci poniamo è quella di continuare a garantire ai cittadini la qualità dei servizi”. Per far questo “occorre operare una riorganizzazione in termini di area vasta, fare un dimagrimento ma anche puntare a un’ulteriore qualificazione del servizio”.
“I dati ci dicono che abbiamo una sanità un po’ ‘zavorrata’ da medici e dipendenti, con un numero di operatori per posto letto più alto che altrove. Dobbiamo dunque togliere una parte del personale, ma lo faremo riorganizzando e senza licenziare, ricorrendo ai pensionamenti nei termini previsti dalla legge pre-Fornero”. “È una sfida difficile – ha concluso Rossi – ma è l’unico modo per salvare la sanità toscana. Presenterò presto una proposta al Consiglio regionale; sarà cruciale rimanere nei tempi giusti”.