ROMA. Le Sezioni Unite della Cassazione intervengono sugli studi di settore, lo strumento attraverso il quale artigiani, commercianti e lavoratori autonomi pagano le tasse. Strumento, a dire il vero,non troppo amato dalle categorie interessate. E ora la Cassazione afferma che non sono un parametro certo. In base alo studio di settore, l’Agenzia delle Entrate puo’ inoltrare la cartella di accertamento fiscale sulla presunzione che lo scostamento dai parametri di reddito nasconda l’elusione dell’imposta dovuta. L’Agenzia delle Entrate, a dire il vero, da almeno un paio d’anni specifica nei suoi documenti cosiddetti di ‘prassi’ fiscale che non e’ possibile effettuare accertamenti automatici sulla sola base dello studio. Sulla questione ci sono state interrogazioni parlamentari, soprattutto da parte della Lega. La sentenza della Cassazione sottolinea dunque che anche nelle cause con il fisco la prova si forma in dibattimento e il contribuente ”ha la piu’ ampia facolta’ di prova” per contestare ”l’applicabilita’ degli standard al caso contrario”. La sentenza ”contribuisce a svelenire il clima in materia di studi di settore – commenta la Confartigianato.