Da diversi giorni le sedi diplomatiche sono sotto stretto controllo
ROMA. C’e’ un’unica regia anarchica dietro i pacchi bomba recapitati alle ambasciate di Svizzera e Cile nei giorni scorsi e opggi alla missione diplomatica della Grecia.
Per questo la Procura di Roma ha avviato un unico procedimento in cui il procuratore aggiunto Pietro Saviotti, coordinatore del pool di magistrati dell’antiterrorismo, ipotizza il reato di attentato con finalita’ di terrorismo. Gli inquirenti ritengono che l’invio di questi pacchi bomba abbia un’unica regia, quella del Fai, la Federazione Anarchica Informale, che ha rivendicato lil ritrovamento dei primi ordigni, avvenuto il 23 dicembre scorso. In procura erano praticamente certi che altri pacchi-bomba sarebbero stati consegnati nei giorni successivi al 23: “Ce ne saranno in giro altri ancora – spiegavano a piazzale Clodio prima di Natale -, tutto dipende dal servizio postale che riprende a regime dopo le feste e dai suoi tempi di consegna”. Per questo da diversi giorni le sedi di numerose ambasciate a Roma sono sotto stretto controllo. Si sono rivelati infondati gli allarmi per i pacchi sospetti alle ambasciate del Principato di Monaco di Via Mercadante e di Danimarca di Via dei Monti Parioli. Per quanto riguarda l’ambasciata del principato di Monaco gli artificieri dei Carabinieri hanno chiarito che il pacco sospetto conteneva soltanto un’agenda e l’allarme e’ quindi rientrato.
All’ambasciata danese sono invece ancora in corso gli accertamenti da parte degli artificieri della Polizia di Stato. Rientrato l’allarme anche all’ambasciata del Venezuela: nel plico sospetto gli artificieri hanno trovato solo dei biglietti di auguri.
Per questo la Procura di Roma ha avviato un unico procedimento in cui il procuratore aggiunto Pietro Saviotti, coordinatore del pool di magistrati dell’antiterrorismo, ipotizza il reato di attentato con finalita’ di terrorismo. Gli inquirenti ritengono che l’invio di questi pacchi bomba abbia un’unica regia, quella del Fai, la Federazione Anarchica Informale, che ha rivendicato lil ritrovamento dei primi ordigni, avvenuto il 23 dicembre scorso. In procura erano praticamente certi che altri pacchi-bomba sarebbero stati consegnati nei giorni successivi al 23: “Ce ne saranno in giro altri ancora – spiegavano a piazzale Clodio prima di Natale -, tutto dipende dal servizio postale che riprende a regime dopo le feste e dai suoi tempi di consegna”. Per questo da diversi giorni le sedi di numerose ambasciate a Roma sono sotto stretto controllo. Si sono rivelati infondati gli allarmi per i pacchi sospetti alle ambasciate del Principato di Monaco di Via Mercadante e di Danimarca di Via dei Monti Parioli. Per quanto riguarda l’ambasciata del principato di Monaco gli artificieri dei Carabinieri hanno chiarito che il pacco sospetto conteneva soltanto un’agenda e l’allarme e’ quindi rientrato.
All’ambasciata danese sono invece ancora in corso gli accertamenti da parte degli artificieri della Polizia di Stato. Rientrato l’allarme anche all’ambasciata del Venezuela: nel plico sospetto gli artificieri hanno trovato solo dei biglietti di auguri.