Da una denuncia Adusbef ipotesi di falso e truffa in danno della sanità pubblica per 17 persone. Tra cui Mastrapasqua...
ROMA. Oggi i Carabinieri del Nas hanno decapitato il vertice dell’ospedale Israelitico di Roma nell’ambito dell’inchiesta guidata dai pm Fasanelli e Palaia, con ipotesi di falso e truffa in danno della sanità pubblica, con misure cautelari applicate per 17 persone (14 quelli ai domiciliari), a partire dal direttore generale dell’ospedale ed ex-presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua. Insieme a lui è rimasta coinvolta tutta la prima linea dell’istituto: il vice direttore, Tiziana Agostini; il direttore sanitario e responsabile del Day Hospital, Gianluigi Spinelli; due responsabili dell’ufficio controllo appropriatezza delle cartelle cliniche, Mirella Urso e Antonio Canistrà; il responsabile del servizio urologia; Pietro Aloisi; il primario del reparto ortopedia, Elvira Di Cave; e ancora medici, collaboratori amministrativi e coordinatori del personale infermieristico.
L’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Paola Tomaselli disegna un accordo tra tutti gli indagati al fine di truffare il sistema sanitario nazionale per ottenere rimborsi più elevati rispetto ai costi effettivamente sostenuti dalla struttura.
Ma pochi ricordano che nel gennaio 2012, quando l’ex presidente Inps era ritenuto ‘onnipotente’ con i suoi 25 incarichi e le più ampie coperture governative da parte dell’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il cui sistema di clientele e potere ad hoc per i ‘clientes’ di turno, hanno portato l’Italia e gli italiani alla più totale rovina, Adusbef inoltrò denunce alla Procura di Roma contro Antonio Mastrapasqua, per gravi reati ed un gigantesco conflitto di interessi tra un ente pubblico e gli affari privati dell’ospedale israelitico, i cui conti sarebbero stati risanati a carico della collettività con espedienti e favori tali da integrare reati così lampanti ed evidenti, purtroppo tollerati e coperti da un consolidato sistema di protezione di tutti i partiti (senza distinzione tra maggioranza ed opposizione).
Adusbef nelle denunce che vennero presentate a gennaio e maggio del 2012, alla Procura della Repubblica di Roma ed alla Corte dei Conti (corredate da inchieste giornalistiche di Giorgio Meletti, pubblicate sul Fatto Quotidiano), aveva chiesto l’apertura di una indagine penale sulla gestione della Super-Inps da parte del commissario unico Antonio Mastrapasqua, volta ad accertare:” 1) se la compensazione effettuate dal direttore dell’Ospedale Israelitico, Mastrapasqua che ha risolto la sua pendenza con l’Inps presieduta dallo stesso Mastrapasqua, in virtù del decreto-legge n. 688 del 1985, convertito in legge n. 11 del 1986, non abbia configurato i reati di abuso di ufficio in atti pubblici e falso, posto che la legge invocata dava la possibilità di compensare, a richiesta dell’impresa creditrice della Asl, o del Comune, o del ministero, l’inadempienza di un ente pubblico che poteva essere scaricata sugli enti previdenziali per i crediti precedenti al 1985,e soprattutto perché tale norma è stata abrogata nel 1989; 2) se i comportamenti del dr. Mastrapasqua di richiamo scritto all’Inpdap in qualità di presidente Inps ante fusione, che nel 2010 aveva contestato le modalità seguite dall’Ospedale Israelitico per pagare i contributi all’ente di previdenza dei dipendenti pubblici, girando le solite fatture inevase dell’Asl Roma D, siano stati leciti, posto che ha stigmatizzato ciò che l’anno dopo ha considerato legittimi”. Il nuovo padrone delle ferriere Mastrapasqua, dopo aver assunto la presidenza della Super-INPS che comprendeva anche l’Inpdap, abusando del suo potere si permetteva di fare richiami scritti ai dirigenti Inpdap che avevano contestato i suoi ‘affari’ di compensazione dei crediti con i debiti previdenziali dell’Israelitico con l’Asl Roma D”.
Adusbef non è compiaciuta per la galera di alcuno perfino in un sistema di potere che denuncia da decenni e che ha portato l’Italia ad essere divorata da corruzione ed illegalità, tuttavia si permette di far notare i due pesi e le due misure delle restrizioni cautelari della magistratura: i ferri ed il tavolaccio, per i ladri di polli che a volte rubano per necessità; i domiciliari dorati per colletti bianchi e banchieri, che depredano sistematicamente con disegni criminali, le casse pubbliche e la fiscalità.
Elio Lannutti (presidente Adusbef)