Lungo ed estenuante l'incidente probatorio. Emergono le prime idiscrezioni
Taranto. (Adnkronos/Ign) – Secondo alcune indiscrezioni filtrate dall’interno del carcere di Taranto dove è in corso da oltre 8 ore l’interrogatorio, nell’ambito di un incidente probatorio, di Michele Misseri, l’uomo avrebbe confermato l’accusa nei confronti della figlia Sabrina di essere l’autrice dell’omicidio di Sarah Scazzi, 15 anni, uccisa lo scorso 26 agosto ad Avetrana. Dopo essere stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari Martino Rosati fino alle 17, Misseri è stato controesaminato dal pm titolare delle indagini Mariano Buccoliero, dal procuratore aggiunto Pietro Argentino, dagli avvocati della difesa, Francesca Conte ed Emilia Velletri, e dagli avvocati della parte lesa, cioè la famiglia Scazzi, Walter Biscotti, Nicodemo Gentile e Antonio Cozza. Secondo altre indiscrezioni Misseri avrebbe ritrattato il vilipendio del cadavere.
”Io mi aspetto la verità, speriamo che sia quella definitiva”, aveva detto il difensore di Michele, Daniele Galoppa ai giornalisti presenti all’esterno del carcere prima di entrare ipotizzando un interrogatorio ”difficile” per il suo assistito: ”Un padre che accusa la figlia, direi che è difficile. Certamente ci sarà il dibattimento però insomma oggi sarà importante”.
”Le garanzie le ha avute. Michele è perfettamente consapevole della presenza di Sabrina, una figlia che comunque ama e continua ad amare”, ha poi aggiunto Galoppa, a proposito della presenza nell’aula del carcere di Taranto della figlia Sabrina. La legge consente infatti la presenza all’incidente probatorio della figlia che lui accusa di essere l’autrice del delitto ma senza intervenire o interloquire. Il gip aveva predisposto delle misure per fare in modo che gli sguardi di padre e figlia non si incrociassero per non condizionare psicologicamente Michele.