CHICAGO. È il giorno del giudizio. Quello che cambierà comunque e per sempre la storia e il volto degli Stati Uniti d'America, con l'elezione del primo presidente afro-americano, ovvero della prima vice-presidente donna. Barack Obama e John McCain si sono scambiati gli ultimi colpi, criticandosi reciprocamente sull'economia, in un finale di fuoco che ha portato loro e i loro vice, Joe Biden e Sarah Palin, a una maratona conclusiva da costa a costa. Per Obama, la vigilia del voto è stata segnata dal lutto. Il candidato democratico ha annunciato la morte della nonna Madelyn, la donna bianca che lo aveva cresciuto e gli aveva insegnato l'«American dream».
Madelyn «Toot» Dunham, 86 anni, era malata di cancro, a metà ottobre il nipote candidato alla presidenza aveva interrotto la campagna per volare alle Hawaii e darle l'ultimo saluto. «Era la pietra angolare della nostra famiglia», ha detto Barack in un comunicato congiunto con la sorella Maya. Lo sfidante McCain ha inviato un messaggio di condoglianze firmato anche dalla moglie Cindy. La lunga giornata di ieri è cominciata sul terreno decisivo della Florida per entrambi i candidati. Il democratico ha concluso a Manassas, in Virginia. Quello repubblicano, dopo aver toccato ben sette Stati in un solo giorno, a Phoenix, nella sua Arizona, da dove però anche stamane farà due puntate in Colorado e New Mexico.