Adusbef e Federccontribuenti protesta per il contributo sul fondo di solidarietà residuale
Da settembre, secondo quanto si legge nella circolare n. 100 dell’Inps sulla riforma Fornero, si comincerà a pagare il contributo sul fondo di solidarietà residuale per i lavoratori non coperti dalla cig (nelle imprese con oltre 15 dipendenti): contributo pari allo 0,50% sulla retribuzione (1/3 a carico del lavoratore) e sulla busta paga di settembre verranno tolti gli arretrati da gennaio 2014. Su una retribuzione lorda di un lavoratore dipendente, lo 0,50 % equivale a circa 126 euro l’anno, ripartita per due terzi (84 euro) a carico delle imprese ed un terzo sui lavoratori (42 euro) che pagheranno per 9 mesi a settembre circa 32 euro, una cifra apparentemente irrisoria ma importante per le famiglie monoreddito falcidiate dalla crisi, ma anche per le imprese.
Non si capisce perché l’Inps, diventato sempre più un carrozzone sotto la gestione di un commissario in scadenza, nominato dopo le dimissioni di Mastrapasqua per grazia ricevuta dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Enrico Giovannini e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, che firmarono un decreto di nomina clientelare del Commissario straordinario dell’Istituto nazionale di previdenza sociale (INPS), che attribuì a Vittorio Conti l’incarico pro tempore, senza che avesse un minimo di conoscenza sulla delicata questione previdenziale, abbia aspettato settembre per applicare tale balzello.
Adusbef e Federconsumatori, in una lettera inviata al Governo, hanno chiesto di ripristinare la legalità all’Istituto Nazionale di previdenza, sostituendo in tempo il commissario scadente Conti Vittorio (sodale dell’ex presidente della Consob Lamberto Cardia), che gestisce l’Inps con i poteri attribuiti al Presidente, fino alla definizione del processo normativo per la revisione della governance degli enti previdenziali e assicurativi pubblici e alla nomina del nuovo titolare, non oltre il 30 settembre 2014.