Juan Manuel Santos ha costretto le Farc a negoziare lo storico accordo di Cuba
OSLO. Il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, è stato insignito del premio Nobel per la Pace. L’uomo politico ha lavorato a lungo per mettere fine a una guerra lunga oltre 50 anni, che ha fatto 220mila morti e sei milioni di profughi. E lo storico accordo con le Forze rivoluzionarie di Colombia, firmato il 24 agosto a l’Avana, è il risultato di circa quattro anni di difficili colloqui a Cuba. Sessantacinque anni, cresciuto in una famiglia dell’alta società di Bogotà, ha studiato alla London School of Economics e ha iniziato la sua carriera come giornalista. Durante la sua carriera da reporter, ha vinto il premio del Re di Spagna per le sue cronache sulla rivoluzione sandinista in Nicaragua. Membro dle Partito liberale colombiano, è stato ministro per il Commercio Estero, delle Finanze e della Difesa. Nel 2005 è stato tra i fondatori del Partito della U, guidato dal suo predecessore Alvaro Uribe e rimase a capo di questa organizzazione fino al luglio del 2006, quando è stato nominato ministro della Difesa. In tale veste ha condotto una vera e propria crociata contro le Farc con l’obiettivo di indebolire il movimento e costringerlo a negoziare.