I manifestanti hanno invocato uno "sciopero generale" a tempo indeterminato e un "corteo di un milione di persone" per domani al Cairo
Roma (agi) – Hosni Mubarak sempre piu’ sotto assedio in Egitto e i tentativi del Rais di placare la rivolta non sembrano dare risultati. Nel settimo giorno di manifestazioni piazza Tahrir, cuore delle proteste al Cairo, si e’ nuovamente riempita con decine di migliaia di persone che, sfidando il coprifuoco, chiedono la fine del regime. I manifestanti hanno invocato uno “sciopero generale” a tempo indeterminato a partire da oggi e un “corteo di un milione di persone” per domani al Cairo e -secondo alcune fonti- anche ad Alessandria, con cui sperano di dare la spallata finale a Mubarak. La situazione per il momento e’ tranquilla, ma e’ una calma carica di tensione. Pe ora il presidente egiziano rifiuta di dimettersi. Nel tentativo di rimanere in sella, ha annunciato il nuovo governo da cui sono spariti l’odiato ministro dell’Interno e i magnati in affari con il regime. Ma per il resto, poche altre novita’: il cambiamento piu’ significativo e’ stato l’allontanamento di Habib el-Hadly, principale responsabile per la sanguinosa repressione delle proteste e che controllava le forze di sicurezza accusate di violazioni sistematiche dei diritti umani. La sua sostituzione era richiesta a gran voce dai manifestanti: al suo posto e’ andato Mahmud Wagdi, generale di polizia in congedo, ex capo delle istituzioni penitenziarie.
Nel chiaro tentativo di giocarsi l’ultima carta, Mubarak ha anche lanciato un appello al dialogo con le opposizioni, subito respinto al mittente dai Fratelli Musulmani: “Troppo tardi”. Con Mubarak si e’ schierato il papa della chiesa copta, Shenuda III, che ha riferito di aver parlato con il presidente egiziano per augurargli che Dio gli dia la forza e lo protegga per il bene dell’Egitto.
Dopo che Washington domenica ha invocato esplicitamente “una transizione ordinata”, l’Ue ha chiesto “nuove elezioni”. “In Egitto si deve andare verso la democrazia”, ha affermato il capo della diplomazia italiana, Franco Frattini, arrivando a Bruxelles per la riunione con i colleghi del’Ue, ma quello che la comunita’ internazionale non vuole e’ “una soluzione che porti l’islamismo radicale al potere”. Il Cairo intanto sembra sotto assedio: nei negozi e supermercati cominciano a scarseggiare pane e acqua imbottigliata, anche se per le strade si rivede la polizia.
La Farnesina ritiene “imprudenti” i viaggi nel paese nord africano e l’Italia ha chiesto “imperativamente” alle autorita’ egiziane di proteggere i cittadini e le missioni diplomatiche Ue, e ha inviato un C130 con un nucleo di Carabinieri per la protezione dell’ambasciata. Da oggi, e fino a cessazione della crisi, quasi tutti i tour operator italiani hanno sospeso l’offerta di pacchetti viaggio per l’Egitto; per chi ha gia’ prenotato previsti viaggi alternativi o rimborsi.