Lo sostiene il presidente Profumo al Summit Financial Times Ft
ROMA. Si svolge a Roma il convegno organizzato dal Financial Times Ft Future of Italy Summit al quale partecipa, tra gli altri, il presidente del Consiglio, Enrico Letta. E’ prevista la presenza di Matteo Arpe, presidente Sator; Enrico Giovannini, ministro del Lavoro; Maurizio Tamagnini, Ceo Fondo Strategico Italiano – Fsi, Cassa depositi e prestiti; Alessandro Profumo, presidente Banca Monte dei Paschi di Siena; Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Atlantia e Autostrade per l’Italia; Vito Gamberale, amministratore delegato di F2i; Fabrizio Palenzona, presidente di Assaeroporti. Alle 14,30 sessione pomeridiana. Partecipano, tra gli altri, Francesco Caio, Commissario per l’attuazione dell’agenda digitale italiana e Ceo Avio Aero; Angelo Marcello Cardani, Agcom; Marco Patuano, ceo Telecom Italia; Gianpiero D’Alia, ministro per la Pubblica amministrazione; Stefano Fassina, ministero dell’Economia. Rome Cavalieri Hilton.
In mattinata, il presidente di Mps, Profumo ha detto che l’obiettivo dell’aumento di capitale “entro la fine dell’anno prossimo è sicuramente fattibile”. “Per me l’obiettivo chiave resta quello che la banca sia ben gestita. Essere comprati da qualcun altro non è un problema”, perché Montepaschi ha una dimensione tale per poter restare indipendente, ma Profumo ha anche detto di non aver avuto – né lui, né gli altri manager – contatti per una fusione con un altro istituto.
In mattinata, il presidente di Mps, Profumo ha detto che l’obiettivo dell’aumento di capitale “entro la fine dell’anno prossimo è sicuramente fattibile”. “Per me l’obiettivo chiave resta quello che la banca sia ben gestita. Essere comprati da qualcun altro non è un problema”, perché Montepaschi ha una dimensione tale per poter restare indipendente, ma Profumo ha anche detto di non aver avuto – né lui, né gli altri manager – contatti per una fusione con un altro istituto.
Alla domanda su come si può “vendere” agli investitori il Monte dei Paschi, ha risposto spiegando che c’è “una nuova governance, un nuovo team di manager ed una capacità di agire dimostrata. C’è un nuovo management, e abbiamo cambiato il nostro Statuto in modo molto significativo. Abbiamo avviato un nuovo piano strategico significativo ma fattibile. Un nuovo piano non particolarmente aggressivo, anzi piuttosto governativo. Molto conservativo, anche in termini di qualità degli asset”.