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SIENA. Nella riorganizzazione del Monte dei Paschi di Siena sono saltate 193 poltrone. Lo scrive il Corriere della Sera che afferma come tra consiglieri di amministrazione e sindaci attraverso i tagli sia passata la scalata del gruppo, terzo dopo Intesa Sanpaolo e di Unicredit. La sforbiciata al personale è partita dal piano di due anni fa, quello di fusione Banca Antonveneta, di Banca Agricola Mantovana, Banca Toscana, Banca Personale.
“L’obiettivo non era eliminare gli incarichi ma evitare le duplicazioni – dice il direttore generale di Mps, Antonio Vigni -. Se oggi possiamo sorprendere favorevolmente il mercato con un trend di riduzione dei costi non è solo perché abbiamo agito per tempo sulle spese amministrative. La creazione di un grande network monomarca di 2.500 sportelli sotto le insegne Monte dei Paschi, un unico brand molto forte e riconoscibile in tutta Italia, ha permesso di semplificare il lavoro e ridurre i tempi delle decisioni, aumentare le autonomie a livello territoriale”.