Il presidente poi ammonisce la politica
MANTOVA. Giornata movimentata per Alessandro Profumo. Un drappello di una cinquantina di dipendenti della Banca Monte dei Paschi, come aveva promesso ieri, si è riunito fuori dal teatro Bibiena, in attesa del presidente che veniva a partecipare a un dibattito sullo sviluppo della città. Fischi e striscioni di protesta lo hanno accolto; le cronache riferiscono che “un sindacalista della Fabi gli ha urlato in faccia ‘Maiale, maiale’, mentre un gruppo di studenti, a sostegno dei dipendenti, si è fatto sentire a suon di megafoni”. La polizia è riuscita tuttavia a contenere i manifestanti.
La possibilità che il piano di ristrutturazione della banca porti all’esternalizzazione di circa 400 dipendenti del locale back office, assieme ad altri 1960 colleghi distribuiti a Siena e nelle altre città dove esiste un polo back office MPS, è una condizione di disperazione umana e professionale molto sentita nel territorio mantovano, che ha dato al gruppo bancario senese un valido istituto come era stata la Banca Agricola Mantovana. Rispondendo a una domanda, all’interno del teatro, Profumo ha spiegato che, secondo la sua opinione “Queste persone se rimesse nel perimetro bancario sarebbero considerate esuberi. I sindacati, invece, per motivi politici non vogliono aprire questo fronte; vorrebbero spalmare i risparmi su tutti i dipendenti, ma questo è ingiusto”.
Più tardi il sindaco di Mantova Nicola Sodano ha consegnato poi a Profumo un appello di tutte le forze politiche del consiglio comunale (ad esclusione di Api e lista civica Patto), per rinunciare alle esternalizzazioni. Caustico il commento del presidente: “Più la politica si avvicina a queste vicenda – ha ammonito – più rischia di bruciarsi le mani”. Curioso che lo dica proprio il nominato dalla politica…
La possibilità che il piano di ristrutturazione della banca porti all’esternalizzazione di circa 400 dipendenti del locale back office, assieme ad altri 1960 colleghi distribuiti a Siena e nelle altre città dove esiste un polo back office MPS, è una condizione di disperazione umana e professionale molto sentita nel territorio mantovano, che ha dato al gruppo bancario senese un valido istituto come era stata la Banca Agricola Mantovana. Rispondendo a una domanda, all’interno del teatro, Profumo ha spiegato che, secondo la sua opinione “Queste persone se rimesse nel perimetro bancario sarebbero considerate esuberi. I sindacati, invece, per motivi politici non vogliono aprire questo fronte; vorrebbero spalmare i risparmi su tutti i dipendenti, ma questo è ingiusto”.
Più tardi il sindaco di Mantova Nicola Sodano ha consegnato poi a Profumo un appello di tutte le forze politiche del consiglio comunale (ad esclusione di Api e lista civica Patto), per rinunciare alle esternalizzazioni. Caustico il commento del presidente: “Più la politica si avvicina a queste vicenda – ha ammonito – più rischia di bruciarsi le mani”. Curioso che lo dica proprio il nominato dalla politica…