Secondo i sindacati la situazione rischia di precipitare
ROMA. In una nota congiunta Fisac e Cgil nazionali chiedono aiuto al governo: “In relazione alla difficile situazione di crisi in cui versa Monte Paschi di Siena, anche alla luce delle contrapposizioni emerse tra la fondazione e il top manager e, soprattutto, del rischio di precipitazione della situazione, le segreterie nazionali di Cgil e Fisac ritengono che il governo non posso piu’ sottrarsi ad un ruolo forte e attivo, fin qui mancato, per rimettere al centro il rilancio della banca, dando continuita’ e prospettiva ai percorsi di risanamento”. E’ quanto si legge in una nota congiunta Cgil e Fisac, la categoria dei lavoratori del credito di corso d’Italia. Circa il richiesto impegno del governo, Cgil e Fisac sottolineano quattro punti d’intervento ”al fine di – prosegue la nota -: dare garanzie e tutele ai circa 28 mila occupati che nella crisi stanno già pagando prezzi troppo alti; valorizzare il patrimonio di circa 6 milioni di clienti/risparmiatori, vero valore aggiunto per il rilancio della banca ponendo al centro lo sviluppo territoriale; ridurre l’impatto dei costi gia’ pesante per il paese; affrontare e rendere noto quanto gia’ convenuto con la Commissione europea, modificandone le eventuali incoerenze con l’obiettivo di difesa della terza banca del paese”.
“L’attuale situazione di stallo che produce incertezza, preoccupazione e malessere tra lavoratori e clientela del Gruppo Mps deve terminare quanto prima. E’ indispensabile che il Ministro dell’Economia e lo stesso governo intervengano per fare chiarezza e per trovare una soluzione condivisa tra l’attuale management e la stessa Fondazione Mps”. Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Fabi. “Nei Paesi del Nord Europa, per non parlare degli Stati Uniti, ai primi accenni di crisi i governi sono tempestivamente intervenuti in difesa delle autonomiedelle banche e a tutela delle economie dei territori. Il lavoro fin qui realizzato dal nuovo corso della banca non deve assolutamente andare disperso. Auspichiamo, pertanto, che il Governo intervenga per portare chiarezza, stabilita’ e continuita’ nella banca piu’ antica del Paese, nell’ottica di un rilancio dell’istituto e della salvaguardia dei lavoratori, delle loro famiglie e della clientela”.
“L’attuale situazione di stallo che produce incertezza, preoccupazione e malessere tra lavoratori e clientela del Gruppo Mps deve terminare quanto prima. E’ indispensabile che il Ministro dell’Economia e lo stesso governo intervengano per fare chiarezza e per trovare una soluzione condivisa tra l’attuale management e la stessa Fondazione Mps”. Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Fabi. “Nei Paesi del Nord Europa, per non parlare degli Stati Uniti, ai primi accenni di crisi i governi sono tempestivamente intervenuti in difesa delle autonomiedelle banche e a tutela delle economie dei territori. Il lavoro fin qui realizzato dal nuovo corso della banca non deve assolutamente andare disperso. Auspichiamo, pertanto, che il Governo intervenga per portare chiarezza, stabilita’ e continuita’ nella banca piu’ antica del Paese, nell’ottica di un rilancio dell’istituto e della salvaguardia dei lavoratori, delle loro famiglie e della clientela”.