ROMA. Salvatore Samperi, morto ieri sera, e’ sempre stato un regista ‘scomodo’, fiero della sua renitenza a farsi etichettare in qualsiasi ruolo. E come il suo celebre conterraneo, Tinto Brass, era pronto a imboccare anche la strada dello scandalo e del cinema erotico per farsi strada. Il primo lungometraggio e’ rimasto nella storia del cinema italiano e aveva come titolo Grazie, zia, film del ’68. Tra le sue pellicole piu’ famose anche Malizia del ’73 che consacro’ Laura Antonelli come sex symbol.