TRIESTE. E’ morto la scorsa notte nella sua casa di Trieste Lelio Luttazzi. Ne ha dato notizia il suo amico e agente Roberto Podio. Aveva 87 anni e soffriva da tempo di una neuropatia.
Musicista, compositore, cantante, direttore d’orchestra, attore e presentatore ebbe il suo battesimo televisivo nel programma di varieta’ della Rai, ”Musica in vacanza”.
Tra i primi ad inserire nella canzone italiana le strutture del jazz, un modo di comporre ‘swingato’ che ha il suo primo esempio in ”Muleta mia”, una canzone scritta per Teddy Reno. I titoli delle composizioni di Luttazzi comprendono anche ”Una zebra a pois”, cantata da Mina, ”Il giovanotto matto”, il classico di Ernesto Bonino, ”Il favoloso Gershwin”, ”Promesse di marinaio” fino a quella che rimane la sua interpretazione piu’ famosa e nostalgica, ”El can de Trieste”.
L’apice della popolarita’ la raggiunse con la leggendaria ”Hit Parade” uno dei piu’ longevi programmi radiofonici, primo esempio italiano di trasmissione dedicata alle classifiche dei dischi piu’ venduti. Il suo motto all’ora di pranzo del venerdi’: ”Lelio Luttazzi presenta… Hit Parade!” era un appuntamento seguito da un altissimo numero di ascoltatori.
Nel giugno del 1970, proprio mentre era all’apice del successo fu coinvolto in una vicenda di droga insieme a Walter Chiari e Franco Califano. Dopo ventisette giorni passati in carcere, venne liberato e completamente scagionato dall’accusa di spaccio e detenzione di stupefacenti. La vicenda pero’ lo segno’ profondamente spingendolo ad una sorte di esilio artistico dal quale e’ uscito solo in rarissime occasioni.