Mps cede il 4,35%, ma tutti i bancari soffrono
MILANO. Non si allenta la pressione delle vendite sui mercati azionari e su Piazza Affari in particolare. Seduta ancora ad alta tensione con un timido tentativo di rimbalzo in apertura ma subito spazzato via dalle vendite sul permanere del nervosismo degli investitori sulle incertezze che avvolgono la manovra di correzione da 45,5 miliardi di euro. La debolezza di Wall Street ha portato l’indice Ftse Mib a perdere il 3% scivolando ai mimini dalla costituzione nel giugno 2009 sotto quota 14 mila. La morsa delle vendite si e’ allentata solo nell’ultima parte ma l’indice ha perso comunque quasi il 2%.
Tra i titoli principali quasi tutti segni meno. In particolare lettera sulla scuderia Agnelli con Exor in flessione del 6,50%, Fiat -3,85% e Fiat Industrial -5,40%.
Vendite ancora concentrate sui bancari con Unicredit che lascia sul terreno il 4,50%, Bpm -3,75%, Intesa Sanpaolo -3,10%, Mps -4,35% mentre solo Mediobanca si mostra resistente con una modesta discesa dello 0,40%. Rimbalzi sopra l’1% per Luxottica, Enel Green Power e Parmalat.
Tra i titoli principali quasi tutti segni meno. In particolare lettera sulla scuderia Agnelli con Exor in flessione del 6,50%, Fiat -3,85% e Fiat Industrial -5,40%.
Vendite ancora concentrate sui bancari con Unicredit che lascia sul terreno il 4,50%, Bpm -3,75%, Intesa Sanpaolo -3,10%, Mps -4,35% mentre solo Mediobanca si mostra resistente con una modesta discesa dello 0,40%. Rimbalzi sopra l’1% per Luxottica, Enel Green Power e Parmalat.