FIRENZE. Si è parlato di profughi stamani a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione. Il presidente della Toscana Enrico, con a fianco l’assessore Vittorio Bugli che da un mese ha in capo l’intero fascicolo ‘profughi’, ha chiamato a raccolta i sindaci e amministratori di tutta la regione. Un’ottantina almeno i presenti, una ventina hanno preso la parola: per raccontare quello che stanno facendo, per spiegare le difficoltà ma anche il dovere o l’opportunità di non chiudere la porta e tapparsi gli occhi.
I numeri parlano chiaro. Sono già quasi cinquemilacento i migranti arrivati in Toscana nel giro di un anno: settecento solo a luglio. A settembre, si stima, potrebbero salire a seimilacinquecento. Fra il 2011 e 2013 furono molti di meno: cinquecento dalla Tunisia, altri mille e trecento provenienti dall’intero continente africano e in fuga dalla Libia. Furono ospitati in oltre cento centri. Qualcuno rimase pochi giorni, altri si trattennero più a lungo: mai sono stati più di mille e seicento allo stesso tempo. Ma anche se i numeri sono diversi, per la Regione il modello di accoglienza diffusa può ancora funzionare e rimane il più virtuoso.