CALTANISSETTA. La mafia di Gela stava organizzando il sequestro di un imprenditore per chiedere il riscatto. Il piano criminale è stato sventato da un'indagine dei carabinieri che la notte scorsa hanno arrestato otto persone, tutte legate della 'Stidda', una organizzazione mafiosa prima contrapposta a Cosa Nostra e poi sua alleata. Gli arresti sono stati eseguiti in Sicilia e in altre due regioni. Tra gli arrestati c'e' anche un ex militante delle Brigate Rosse, Calogero La Mantia, arrestato negli anni '70 per come appartenente alla colonna milanese delle BR. La Mantia, 59 anni, di Sommatino in provincia di Caltanissetta, abitava a Gela dove si era stabilito da vent'anni circa. Il sequestro secondo gli investigatori avrebbe dovuto essere eseguito prima di Pasqua. L'indagine che ha portato all'operazione 'Caiman' si e' concetrata inizialmente sul pregiudicato Vincenzo Pistritto, personaggio di spicco della 'Stidda' gelese secondo le dichiarazioni di vari collaboratori di giustizia. Pistritto e' ritenuto il capo del gruppo criminale che operava anche fuori dalla Sicilia e aveva ideato e materialmente pianificato, con vari sopralluoghi principalmente rapine, e soprattutto sequestri "lampo". Nel mirino c'era anche un noto banchiere siciliano. L'ex brigatista secondo i carabinieri avrebbe dovuto partecipare ai rapimenti. I provvedimenti restrittivi, nei quali si contestano i reati di associazione mafiosa finalizzata alla commissione di reati contro la persona ed il patrimonio, sono stati firmati dal gip di Caltanissetta, Giuseppina Bonaventura Giunta, su richiesta del procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia, Sergio Lari, dell'aggiunto Domenico Gozzo e del sostituto Nicolo' Marino.