GOLFO DEL MESSICO. Centocinquanta metri l'ora. La cupola d'acciaio che andra' a coprire la falla nella piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico scende a questa velocita' in acqua. "Ci vorranno almeno dieci ore perche' arrivi al fondo", ha spiegato Michael De Nyse, ufficiale guardiacoste, che da questa mattina alle 10 (ora locale, le 4 in Italia), sorveglia l'andamento di una operazione il cui esito si sapra' solo quando sara' conclusa. La cupola sara' "operativa" a partire da lunedi', ha affermato British Petroleum, la compagnia responsabile della piattaforma e di gran parte dei danni derivati all'ambiente dall'esplosione che il 20 aprile scorso causo' l'apertura della falla. La gigantesca cupola termina con una tubazione nella parte superiore attraverso la quale dovrebbe passare il petrolio catturato e essere immesso verso una nave in superficie, con la capacita' di accumulare fino a 128.000 barili di petrolio (20,4 milioni di litri). Se il sistema funzionasse, la cassa potrebbe raccogliere fino all'85 per cento del greggio. La struttura rettangolare bianca, di quasi dodici metri di altezza, sara' installata a 1,500 metri di profondita' con l'aiuto di una gru e un robot sottomarino diretto a distanza. La Bp, che ha annunciato nei giorni scorsi che si assumera' i costi miliardari per la ripulitura ambientale, sostiene che la cupola di contenimento sia lo strumento migliore, nel breve termine, per frenare il flusso, ma il risultato del tentativo, assolutamente pionieristico, e' ben lungi dall'essere scontato perche' la cupola sara' sottoposta a una pressione enorme. Se la cupola fallira', per almeno tre mesi, fino all' esaurimento, il petrolio continuera' a inquinare il mare e le coste del Golfo.