Il caso Mps è una "bomba a orologeria" per l'economia toscana
FIRENZE. Il Caso MPS sbarca ufficialmente a palazzo Panciatichi con la richiesta di un Consiglio regionale straordinario. L’iniziativa promossa dal Presidente del Gruppo regionale PdL Alberto Magnolfi, è stata sottoscritta da tutti i Gruppi consiliari di opposizione (PdL, UDC, Più Toscana, Fratelli d’Italia e i Consiglieri del Gruppo misto Locci e Staccioli).
“La vicenda MPS, ormai assurta alle cronache internazionali per la “particolare” gestione finanziaria degli ultimi anni – attacca il Capogruppo PdL Magnolfi – è una «bomba ad orologeria» per il sistema socio-economico toscano. Pur dando per acquisita la dichiarata solidità della banca, gli interrogativi nascono dalla sua eccezionale compenetrazione con l’economia e il sistema di potere della nostra regione e dal peso del suo coinvolgimento in tutte le più rilevanti iniziative del governo regionale (Fidi Toscana, Giovani SI’, Fondazione Sistema Toscana, Fondazione Toscana Life Sciences, Società aeroporto della Maremma, Pisa e Firenze, Interporto toscano di Livorno, Firenze Fiera ecc.).
“Ma ombre da diradare – incalza Magnolfi – nascono per gli stessi conti della Regione. E ciò anche per le ripercussioni negative che potrebbero discendere sul bilancio toscano dalla sottoscrizione di un derivato MPS, avvenuta nel 2006 ed in scadenza al 2035, per un importo nozionale swap alla stipula pari a quasi 35 milioni di euro. Chiederemo alla Giunta di chiarire le ragioni di questa rischiosa concessione alla finanza creativa e l’interesse pubblico che l’ha determinata”.