Secondo alcune voci Gheddafi sarebbe in fuga
TRIPOLI. Il centro di Manama in mano all’opposizione, proteste in Marocco e Iran. ‘L’onda d’urto’ nata in Tunisia e proseguita in Egitto, continua a diffondersi dal Nord Africa in Medio Oriente. In Libia c’è la situazione più preoccupante. Secondo quanto riferisce Al Arabiya, un gruppo di manifestanti ha preso d’assalto stamani a Tripoli la sede della tv pubblica, razziandola. Altri dimostranti hanno inoltre dato alle fiamme alcuni edifici pubblici.
Il figlio di Gheddafi, Saif al Islam, ha detto ieri sera in televisione che il popolo deve scegliere tra costruire una “nuova Libia” e sprofondare nella “guerra civile “, mentre gli scontri si sono allargati anche alla capitale Tripoli. La repressione delle autorità ha provocato quasi 233 morti dall’inizio della rivolta, secondo l’organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch (Hrw). Stando all’organizzazione umanitaria americana, sarebbero per lo meno sessanta le persone uccise finora nella sola Bengasi, seconda città del Paese. Continuano le voci di una fuga di Gheddafi, che non ha rilasciato dichiarazioni dal 15 febbraio scorso.