PARIGI. L'Italia continua a perdere posti nella classifica di Reporter senza frontiere per la libertà di stampa: quest'anno l'organizzazione la piazza al 49/mo posto, era al 44/mo nel 2008 e al 35/mo nel 2007. Secondo RSF – si legge sul rapporto – a "giustificare" questo continuo regresso sono "le pressioni esercitate dal Cavaliere ed il suo aspro interventismo, le violenze della mafia nei confronti dei giornalisti, oltre che un progetto di legge che limita drasticamente le intercettazioni da parte della stampa". "Siamo molto preoccupati per la situazione della libertà di stampa in Italia", ha commentato Jean-Francois Julliard,segretario dell'organizzazione, intervistato dall'ANSA. In testa alla classifica figurano Danimarca, Finlandia e Irlanda. In fondo alla lista, per il terzo anno consecutivo, al 173/o, 174/o e 175/o posto, si piazzano Turkmenistan, Corea del Nord e Eritrea. Gli Stati Uniti di Barack Obama entrano fra i primi 20 (erano al 40/o posto l'anno scorso). Anche Israele è in caduta libera (perde 47 posizioni e precipita al 93/o posto) e l'Iran si ritrova addirittura al quart'ultimo posto (172/o), avanti solamente al "trio infernale" Eritrea, Corea del Nord e Turkmenistan. I dati di Rsf sono accompagnati da un rapporto pubblicato oggi a Parigi. Il Paese che gode di maggiore libertà di stampa – secondo i dati raccolti – è la Danimarca, seguita da Finlandia e Irlanda. Ma anche se le prime tredici caselle della classifica sono occupate da paesi europei, alcuni – come Francia (43/esima), Slovacchia (44/esima) e Italia – "proseguono la loro caduta".