Adusbef appoggia l'iniziativa partita su change.org
ROMA. Bankitalia ha mandato sul lastrico 350.000 famiglie, bruciando risparmi per 110 mld di euro: come si può pensare ad una riconferma del Governatore Visco Ignazio al suo timone ?
Compito della Banca d’Italia sarebbe stato quello di vigilare sui conti delle banche in crisi, invece i fatti dicono che negli ultimi anni abbiamo avuto sette gravissimi casi, dal Monte dei Paschi al crac di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara, passando per la Popolare di Vicenza dello spiccia faccende del Governatore Visco, Giovanni Zonin e Veneto Banca. CariChieti poi è un caso surreale, di ennesima criminalità bancaria: è stata commissariata quando ancora i conti erano in regola e poi è finita insolvente, coi fiduciari di Bankitalia indagati dalla Procura teatina per bancarotta.
In una petizione on line, pubblicata su change.org, inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni Silveri, 21 promotori (tra i quali 11 senatori e 3 deputati del M5S , il giudice Ferdinando Imposimato, i rappresentanti azzerati del risparmio delle banche in risoluzione ed alcuni rappresentanti storici dei consumatori-utenti), hanno chiesto di non riconfermare Visco.
“Chiediamo che il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, la cui carica scade il 1 novembre 2017, non venga rinnovato nell’incarico dal Presidente della Repubblica e dal Presidente del Consiglio, per l’incapacità di prevenire crac e dissesti bancari, che hanno bruciato 110 mld di euro, solo nelle ultime 7 bancarotte di Banca Etruria,Banca Marche, CariChieti, CariFerrara, Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca, MPS, gettando sul lastrico 350.000 famiglie espropriate da Bankitalia e dallo Stato (bail-in), alle quali sono state sottratte risparmi costati sudore,sacrifici, rinunce”.
Il pubblico risparmio – prosegue la petizione- è garantito dall’art.47 della Costituzione: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito”. Sarebbe offensivo per milioni di truffati ed usurati dalle banche, rinnovare il mandato al Governatore di Bankitalia Ignazio Visco, soprattutto dopo gli ultimi crac quantificati in circa 110 mld euro; il mancato rimborso o compensazione dell’anatocismo illegale; l’omesso intervento su prassi usurarie che spesso generano la chiusura di aziende sane,floride, fallimenti e disperazione.
E’ un atto di giustizia postuma, dopo le gravissime sofferenze inferte agli espropriati, non rinnovare il mandato al Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, una sorta di ‘Attila’ dei risparmiatori ed utenti dei servizi bancari, un vero e proprio pericolo concreto, incombente e grave per il risparmio degli italiani già tutelato dall’art.47 della Costituzione, la cui conferma sarebbe un insulto a migliaia di truffati ed espropriati dalle banche, alcuni ‘suicidati’, moltissimi altri rovinati, che hanno perso sudore e sacrifici di intere vite di lavoro, vecchi, che devono fare la colletta per accedere alle cure mediche, per responsabilità precise, obiettive e concordanti, di quei rapporti incestuosi, forse inconfessabili di Visco e dell’Ufficio di Vigilanza, le cui pratiche sono sotto scrutinio delle Procure (in ultimo Roma) con le banche socie.
Elio Lannutti (Adsubef)